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Il procuratore Nicola Gratteri durante la conferenza stampa dell'operazione Rinascita 3

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Otto arrestati e 3 misure alternative per il blitz Rinascita 3 Assocompari messo a segno dalla Dda di Catanzaro guidata da Nicola Gratteri

Il Ros, con il supporto in fase esecutiva del Comando Provinciale Carabinieri di Vibo Valentia, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Catanzaro, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo, a carico di 11 persone (LEGGI), di cui 8 arrestati, e rientrante nell’ambito dell’operazione denominata Rinascita 3 – Assocompari.

I destinatari dell’ordinanza sono indagati a vario titolo per associazione di tipo mafioso (imputazione che riguarda 4 soggetti), riciclaggio internazionale, trasferimento fraudolento di valori, truffa internazionale e altri reati, alcuni dei quali aggravati ex art. 416 bis.

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L’indagine, sviluppata in un articolato contesto di cooperazione internazionale di polizia e giudiziaria con autorità ungheresi, cipriote, francesi, danesi e britanniche e giudiziaria con il coordinamento di Eurojust, si è avvalsa inoltre della collaborazione dell’Unità di informazione finanziaria (UIF) della Banca d’Italia e del supporto finanziario dal progetto @ON.

L’OPERAZIONE RINASCITA 3 CON 8 ARRESTATI PROSECUZIONE DI RINASCITA SCOTT

L’operazione è considerata dagli inquirenti come la prosecuzione dell’operazione Rinascita-Scott. Grazie a intercettazioni e indagini varie gli inquirenti hanno «documentato l’appartenenza all’articolazione territoriale di ‘ndrangheta attiva su Sant’Onofrio di quattro soggetti uno dei quali, per agevolare le attività di riciclaggio in favore della cosca, ha costituito – si legge nella nota della Dda – una serie di società di diritto italiano, ungherese e cipriota, fittiziamente intestate a terzi soggetti. In tale contesto è stato colpito da Mandato d’Arresto Europeo un avvocato ungherese risultato intestatario del 50% delle quote societarie di una delle predette società».

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Durante le indagini gli inquirenti hanno «ricostruito le dinamiche sottese ad una truffa, consumata nel 2017 dall’articolazione mafiosa, a danno di investitori omaniti che hanno versato la somma di 1 milione di euro dietro la promessa di ottenere il 30% delle quote di una società cui era riconducibile un compendio immobiliare in Budapest. È stato eseguito un sequestro preventivo finalizzato alla confisca di beni e società per un valore di circa 3 milioni di euro».

L’esecuzione del mandato d’arresto europeo è stata garantita dal supporto della Direzione Centrale della Polizia Criminale – Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia (progetto Ican), mentre il sequestro delle società e dei conti localizzati in Ungheria è coordinato da Eurojust e, nell’ambito del reciproco riconoscimento dei provvedimenti reali, si tradurrà in un congelamento di beni.

In particolare 8 persone sono state arrestate in carcere, di cui 1 in Ungheria, e 3 sono destinatari della misura interdittiva del divieto di esercitare attività imprenditoriali o uffici direttivi di persone giuridiche.

LE PERSONE ARRESTATE NELL’OPERAZIONE RINASCITA 3 ASSOCOMPARI

ARRESTATI IN CARCERE:

  • Giovanni Barone, 53 anni, nato a Roma, residente a Milano
  • Basilio Caparrotta, 62 anni, nato a Sant’Onofrio
  • Basilio Caparrotta, 52 anni, nato a Sant’Onofrio
  • Gerardo Caparrotta, 55 anni, nato a Carignano (To) ma residente a Vibo Valentia.
  • Giuseppe Fortuna, 45 anni, nato a Tropea, residente a Filogaso
  • Giuseppe Fortuna, 60 anni, nato e residente a Vibo
  • Gaetano Loschiavo, 35 anni, di Pizzo
  • Edina Margit Szilagyi, 57 anni, nata a Budapest

DIVIETO TEMPORANEO DI ESERCITARE ATTIVITÀ IMPRENDITORIALI O UFFICI DIRETTIVI DI PERSONE GIURIDICHE:

  • Saverio Boragina, 71 anni, residente a Francavilla
  • Annamaria Durante, 47 anni, nata a Vibo, residente a Milano
  • Eva Erzsebet Szilagyi, 54 anni, nata a Budapest

SOCIETÀ E BENI MOBILI E IMMOBILI SEQUESTRATI

Il provvedimento di sequestro ha riguardato 5 società immobiliari (4 delle quali sedenti a Budapest e una a Milano), 2 immobili a Pizzo Calabro (VV), uno yacht intestato a una società ungherese, 4 veicoli immatricolati in Italia nonché rapporti finanziari e conti correnti italiani e ungheresi.

SOCIETÀ E BENI MOBILI E IMMOBILI SEQUESTRATI:

  • Società S&L FC., con sede legale a Milano;
  • Società Veritas Menedzsmentt KfT con sede legate a Budapest;
  • Società Luxury Re Kft, con sede a Budapest;
  • Società Maensi Construction Kft, con sede a Budapest;
  • Ares Properties Kft con sede a Budapest;
  • “Villa Nelly” (con annesso box auto, siti nel comune di Pizzo Calabro);
  • Appartamento sito nel comune di Pizzo;
  • Imbarcazione tipo Yacht Marca Azimut Mod. 58 denominata “Nelly Star” intestato alla società ungherese Limetta Home Kft;
  • Ciclomotore Vespa Piaggio 511 ;
  • Autovettura Lancia Ypsilon;
  • Autovettura Audi A3;
  • Conto corrente ungherese, intestato a Gaetano Loschiavo;
  • Carta Postepay Evolution intestata a Loschiavo;
  • Conto corrente ungherese intestato a Giovanni Barone;
  • Carta postepay in uso a Barone;
  • Carte di credito/debito ungheresi emesse da Unicredit BankHungan;
  • Conto corrente postale intestato ad Antonella Silvia Serrao.
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