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Teresa Merante

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NARDODIPACE (VIBO VALENTIA) – Il sindaco in prima persona ha deciso di annullare il concerto della cantante folk Teresa Merante che si sarebbe dovuto tenere questa sera a Cassari, frazione di Nardodipace. Il concerto era stato organizzato in occasione dei festeggiamenti in onore di “Maria Santissima della Montagna”.

Per stabilirlo il sindaco Antonio Demasi ha emanato una apposita ordinanza con cui ha illustrato nel dettaglio anche le motivazioni che lo hanno portato a decidere per l’annullamento.

In particolare il sindaco di Nardodipace Demasi nell’annullare il concerto ha precisato che: «Atteso che dal programma si rileva che lo spettacolo consiste nell’esibizione di tale Teresa Merante, nota per avere cantato, durante vari concerti, brani inneggianti la sottocultura mafiosa», è scritto nel provvedimento, il sindaco ha ritenuto «di annullare lo spettacolo per ragioni di ordine e sicurezza pubblica».

Concerto di Teresa Merante annullato a Crotone prima di Nardodipace

Tra l’altro, non è la prima volta le autorità annullano un concerto di Merante bloccando tutto all’ultimo momento. Analoga situazione, infatti, si era verificata lo scorso anno a Crotone quando a bloccare l’esibizione della cantante fu la Questura del capoluogo pitagorico (LEGGI).

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Concerto a Nardodipace di Teresa Merante, la posizione di Libera

Sulla vicenda era intervenuto in aperta polemica il coordinamento provinciale di Vibo Valentia di “Libera”. I dirigenti del sodalizio antimafia avevano definito la scelta di tenere il concerto «discutibile, considerato che l’esibizione è prevista a margine di una festa religiosa che merita la massima attenzione». Ciò in quanto «la cantante è divenuta molto nota per alcune canzoni inneggianti la sottocultura mafiosa ed il forte contrasto alle forze dell’ordine ed alla magistratura».

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Il caso del videoclip che scateno la bufera nel 2021

Nel gennaio del 2021 su un videoclip girato proprio da Teresa Merante era scoppiato il caso (LEGGI) in merito ad alcuni testi dei brani della cantante che apertamente contenevano parole di disprezzo verso la polizia ma anche verso pentiti storici del crimine organizzato che hanno consentito con le loro dichiarazioni di infliggere duri colpi alla mafia, alla ‘ndrangheta e alla camorra.

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