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Il ritrovamento avvenuto a Sant'Onofrio

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SANT’ONOFRIO – Potrebbe trattarsi dell’antica via Annia-Popilia. Il basolato rinvenuto in località Castelluccio a Sant’Onofrio durante la posa, da parte della società Open Fiber, di pozzetti per la fibra ottica, apre scenari di estremo interesse archeologico in un territorio nel quale è acclarato da tempo il passaggio di uno dei più importanti assi viari dell’Impero romano.

Quella via Annia-Popilia, appunto, che collegava Capua a Reggio Calabria e, dunque, Roma alla Sicilia e alle terre del Nord-Africa. Fatto noto, il passaggio della strada romana in agro di Sant’Onofrio, testimoniato dal ritrovamento, nel 1952, del cippo miliario risalente al 130 aC, oggi custodito al Museo Archeologico Statale Vito Capialbi di Vibo Valentia. Evidente dunque come il pensiero degli archeologi corra a quell’importante reperto e come, l’acciottolato scoperto nel corso dei lavori, costituisca un elemento di estremo interesse che consentirebbe, se verificato in tal senso, di aggiungere un ulteriore tassello alla geografia della rete stradale romana.

«La località Castellucio era già nota per rinvenimenti di età romana, a lungo si è pensato che qui potesse esserci una villa – ha chiarito l’archeologa Cristiana la Serra che segue da vicino i lavori -. Qui, in una località adiacente, Vaccarizzo, è stato trovato l’unico miliario romano “in situ” della Calabria e già nella valutazione preventiva questa era stata dichiarata “zona rossa”. C’è molto di più di quello che sembra. Abbiamo ritrovato materiale ceramico risalente al periodo tra il Medioevo e il Rinascimento e ulteriori elementi in bronzo e in ferro che ci fanno dire che certamente questo sito merita approfondimenti».

Andrea Gennaro, funzionario archeologico della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Reggio Calabria e la provincia di Vibo Valentia, parte dai punti fermi. «La certezza – conferma – è che nei pressi di questo sito fu ritrovato il miliario romano. Ad una prima analisi sembra trattarsi di un basolato di un asse stradale e il primo pensiero è che possa essere collegato al cippo e alla via Popilia. Stiamo provando a raggiungere una certezza, ci allargheremo con lo scavo e proveremo, anche consultando materiale d’archivio, a spiegare al meglio questa scoperta, che rimane in ogni caso molto significativa».

Un ritrovamento che fa ben sperare anche il sindaco di Sant’Onofrio Onofrio Maragò che ha firmato un’ordinanza di chiusura della strada per consentire d’indagare più a fondo. «Il ritrovamento non ci lascia sorpresi, sapevamo del passaggio di un’importante strada romana su questo territorio per via del cippo miliare. Da parte nostra – ha aggiunto – avevamo già elaborato dei progetti per il Mibact che puntavano a generare intorno al ritrovamento del cippo miliare infrastrutture per l’accoglienza dei visitatori, nelle quali attrezzare servizi dedicati ai viaggiatori e ai turisti, in cui si possa offrire ristoro, informazioni, stazioni di ricarica per veicoli elettrici. In altre parole una zona di sosta per quanti arrivano in provincia di Vibo Valentia, così come avveniva 2.000 anni fa».       

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