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Lo scuolabus del Comune di Vibo non è attrezzato per il bimbo disabile, così la madre è costretta a portarlo a scuola in bici
VIBO VALENTIA – La pioggia inizierà a cadere presto e quando ciò accadrà sarà un problema. Se il Comune non agisce in tempi rapidi il piccolo protagonista, suo malgrado, di questa vicenda, non potrà andare a scuola.
Lo chiameremo Mattia. La sua storia è di quella che non può non suscitare i sentimenti di rabbia e sdegno. Mattia è un bambino speciale, amorevole, allegro ma a differenza dei suoi altri compagni non può usufruire dello scuolabus per raggiungere l’istituto.
Una discriminazione? Non proprio, semplicemente il Comune non ha il mezzo idoneo da mettere a disposizione ma questo non lo rende certo esente da colpe molto gravi, soprattutto perché della situazione gli Uffici preposti sono al corrente già da oltre un mese, già dall’inizio dell’anno scolastico. E dovrebbero prendere esempio dalla determinazione di questo “piccolo grande eroe”, affetto da disabilità, e della sua mamma che per tutto questo tempo – e con non pochi sacrifici – ha consentito di non fargli quasi mai perdere un giorno di lezione pur non avendo la possibilità di guidare.
In che modo? La risposta non può, come detto, non generare un senso di rabbia e indignazione: lo porta in bici, percorrendo quei chilometri che separano l’abitazione dall’istituto scolastico (che non diremo per ovvie ragioni di privacy). Che vi fossero temperature di oltre 30 gradi, o pioggia o ancora vento, poco importa alla mamma di Mattia: suo figlio non può perdere un solo giorno di lezione.
L’assurda storia del bimbo disabile che va a scuola in bici a Vibo
Questa assurda storia è giunta all’orecchio del dirigente scolastico dell’istituto frequentato dal minorenne che, restandone colpito, si è subito adoperato presso gli Uffici competenti del Comune al fine di individuare in tempi stretti una soluzione ma i giorni passano senza alcuna novità all’orizzonte. E intanto la madre ha continuato ad accompagnare il piccolo a scuola a piedi, in bici o chiedendo un passaggio a qualcuno. Uno stallo inaccettabile.
Tant’è che proprio ieri la vicenda è stata nuovamente portata all’attenzione dell’assessore all’istruzione Rosa Chiaravalloti dal consigliere comunale Anthony Lo Bianco che ha denunciato pubblicamente l’immobilismo degli amministratori e degli Uffici di palazzo Razza: «Come si può non prendere in carico una simile richiesta che interessa un bambino, tra l’altro affetto da disabilità, e la propria madre che fino ad oggi ha cercato di garantirne il diritto allo studio? Il Comune era già stato debitamente informato per tempo ma siamo all’inizio di novembre e nulla si è mosso».
È infatti la missione delle istituzioni prendersi cura della propria comunità ma se ciò non avviene è giusto denunciarlo. Se poi a farne le spese è un ragazzino di 8 anni, non possono che esserci rabbia e indignazione.
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