Il procuratore capo della Dda Nicola Gratteri
2 minuti per la letturaVIBO VALENTIA – Encomio solenne ai carabinieri e conferimento della cittadinanza onoraria al procuratore capo della Direzione distrettuale antimafia, Nicola Gratteri. Il consiglio comunale di Vibo si è così determinato nel corso della seduta di ieri pomeriggio avente ad oggetto la questione dell’alta velocità. Un punto urgente all’ordine del giorno che ha spezzato per qualche minuto la discussione in atto sull’esclusione del territorio da parte di Trenitalia.
A presentare la proposta di encomio all’Arma dei carabinieri per l’attività condotta in occasione della maxioperazione “Rinascita-Scott” del 19 dicembre del 2019, è stato il gruppo di Forza Italia con la piena condivisione di tutta la maggioranza a sostegno dell’esecutivo guidato da Maria Limardo.
Ma a questo si è aggiunto l’emendamento avanzato dal capogruppo del Movimento Cinque Stelle, Domenico Santoro, relativo al conferimento della cittadinanza onoraria «a colui il quale è stato il cervello dell’operazione antimafia, vale a dire il procuratore di Catanzaro, Nicola Gratteri».
Un emendamento condiviso dalla maggioranza per come rilevato dal capogruppo di Fratelli d’Italia Antonio Schiavello mentre a relazionare dettagliatamente sull’Odg dell’encomio è stata la consigliera di Forza Italia, Carmen Corrado rilevando l’importanza che ha avuto sotto l’aspetto della lotta alla criminalità organizzata e sotto il profilo sociale il blitz dello scorso dicembre: «L’epocale operazione, per la quasi totalità dispiegatasi nella provincia di Vibo Valentia, ma condotta anche in altre regioni nonché all’estero, nasce dall’intenso ed ininterrotto lavoro compiuto proprio dal personale dell’Arma dei carabinieri della Città e, in particolare, da nucleo Investigativo del Reparto operativo, alla cui azione si è quindi affiancata quella corale ed integrata di tutte le componenti specialistiche della Benemerita i cui ufficiali comandanti hanno, per quasi tre anni, diretto tutte le fasi delle attività investigative sino all’esecuzione finale, intervenendo in tutti i gravi fatti criminali e di sangue che hanno afflitto il territorio, riuscendo sempre a consegnare alla giustizia i responsabili».
Evidenziato, poi, come il risultato dell’impresa sia «stato quello di soccorre la popolazione dell’intera provincia, sottraendola al giogo letale della ’ndrangheta che da decenni provoca inaccettabili sofferenze alla gente perbene costituite non solo dal gravissimo clima di paura e violenza ma anche dalla perdita del reale esercizio del diritto di cittadinanza. Tale storica impresa – conclude l’ordine del giorno – è stata raggiunta grazie all’eccezionale senso di abnegazione e all’azione particolarmente intelligente, ardita ed efficace dei comandanti e dei loro uomini che hanno reso un altissimo servigio alla città, alla provincia e alla Calabria, nonché a tutta la nazionale, dando spiccato lustro all’istituzione per la quale operano».
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