X
<
>

Share
2 minuti per la lettura

LAMEZIA TERME – Ha scelto il momento giusto per ritirarsi dal calcio giocato. A 39 anni, dopo 422 presenze in campionato, nella stagione regolare (e 18 reti), Gennaro Porpora ha detto basta e lo ha fatto con una promozione, fra l’altro la prima sul campo, della sua carriera. Per lui giusto due spezzoni di partita, con la maglia della Promosport, per far parte quindi dei vincitori e per congedarsi con un trofeo, vale a dire il salto in Eccellenza, fra l’altro storico, per il club biancazzurro.

Napoletano classe 83, ma ormai lametino di adozione, difensore centrale, Gennaro Porpora lascia con 33 presenze e 1 rete in C1 (Real Marcianise), 109 gare e 3 gol in C2, tutte con la Vigor Lamezia, 173 presenze e 7 centri in Serie D con Paganese, Vigor Lamezia (con tanto di vittoria dei play off), Sambenedettese, Sambiase e Vibonese, 77 gettoni in Eccellenza (e 5 reti) con Cutro, Sambiase, Cotronei e Paolana e 30 partite con 2 gol in Promozione con Vigor Lamezia e Promosport.

Proprio con la grande famiglia della Promosport ha vissuto le ultime stagioni, condizionate dal covid. Si è creato però un bel rapporto con il tecnico Morelli e con il patron Folino, per cui rimarrà nei ranghi dando una mano nella costruzione della rosa. È da dire, comunque, che le annate con la Vigor Lamezia sicuramente rimangono le migliori per Gennaro Porpora, difensore di valore, contro il quale è sempre stato difficile giocare.

«La mia grande voglia di continuare – ha spiegato Gennaro Porpora – deve fare i conti con la realtà: purtroppo il tempo passa e quello non lo posso fermare. Ci tengo a ringraziare il presidente Angelo Folino Raso, mister Claudio Morelli e il prof Massimo Morelli per avermi dato la possibilità anche quest’anno, nonostante non fossi più un ragazzino, di far parte della splendida famiglia Promosport. Mi avete fatto sentire sempre un giocatore e un uomo importante».

 Quindi ha aggiunto: «Voglio ringraziare anche i miei compagni di squadra: siete stati straordinari. Grazie a voi posso smettere da vincente. Spero di essere stato un buon esempio per tutti».

Ed infine: «Permettetemi di ringraziare tutta la mia famiglia, in particolare mio padre. Ancora ricordo il giorno che mi chiamò mentre giocavo per strada e mi disse che mi aveva iscritto a scuola calcio: da quel momento mi ha dato la possibilità di iniziare questo viaggio magnifico. Grazie infine a mia moglie Francesca che mi ha sempre supportato e sopportato».

Share
Roberto Saverino

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

Share
Share
EDICOLA DIGITALE