Rino Gattuso
2 minuti per la letturaTorna a parlare dopo un bel po’ di tempo, anche perché il 30 giugno è scaduto il contratto con il Napoli che da mesi ha vietato ogni dichiarazione ai propri tesserati. Rino Gattuso, sulle pagine di Repubblica, ha detto la sua su diversi aspetti, visto che da giorni è finito al centro dell’attenzione mediatica, soprattutto dopo la rottura con la Fiorentina e il mancato accordo con il Tottenham.
Ringhio chiarisce innanzitutto sulle presunte “supercommissioni” per portare a Firenze calciatori del suo procuratore Mendes, pur precisando di «non poter parlare in merito», aggiungendo però di «non aver mai fatto acquistare un assistito di Mendes, né lui me lo ha mai imposto».
Razzista, sessista e omofobo: sono alcune delle accuse che gli sono piovute addosso e che, a quanto pare, starebbero alla base del mancato accordo con il Tottenham. Gattuso al riguardo ribadisce di non essere nulla di tutto questo: «Mi sono preso del terrone in tutti gli stadi. Come razzista non sarei credibile. E non sono sessista e omofobo; basta chiederlo a chi ha giocato con me o a chi ho allenato. Sono state travisate delle mie vecchie dichiarazioni».
Quindi spiega che il problema di fondo è determinato «dall’odio da testiera». Un problema definito «serissimo», perché «io sono un personaggio pubblico e ho la forza per reagire. Ma c’è anche chi per debolezza non ce la fa e si butta dalla finestra». Ed ancora: «Non ho preclusioni verso i social, ma non concepisco l’esibizionismo».
Sul suo futuro dice di «non aver la smania di allenare a tutti i costi. Per ora guardo partite, studio e aspetto». E quando gli viene fatto notare di essersi dimesso dal Milan, di non aver rinnovato con il Napoli e di aver rinunciato a diverse offerte, Rino Gattuso conclude così: «Non mi pento di nulla: posso permettermi il lusso della verità».
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