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Tifosi interisti in festa a Cosenza

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COSENZA – Assembramenti, sfilate, piazza Duomo a Milano presa d’assalto dai tifosi dell’Inter in festa per lo scudetto. Capannelli di tifosi anche nelle altre città d’Italia dove brucia la passione nerazzura.

Ma non tutti hanno imbracciato bandiere e indossato sciarpe affollando le strade. Molti tifosi sono stati presi dal dubbio: uscire in strada a festeggiare, col rischio di intasare spazi e assembrarsi, oppure trovare forme alternative per dare sfogo al giubilo dopo dieci anni di astinenza?

I social, in questo caso, hanno dato modo e mezzo per lasciarsi ammirare anche a chi, stendardo nerazzurro in mano, ha preferito rimanere tra le quattro mura di casa.

LE FOTO – LA FESTA SOCIAL DEGLI INTERISTI IN CALABRIA

Uno di questi è il giornalista del Corriere della Sera Tommaso Labate, per esempio. Originario di Gioiosa Jonica, ha postato una foto della fine della partita di Sassuolo-Atalanta e, con la maglia della Curva Nord in bella vista, ha scritto: “Il momento esatto. Non sapevo l’ora e il giorno ma non avevo dubbi che questo momento sarebbe arrivato. Campioni d’Italia”.

Il giornalista Filippo Veltri ha affondato, invece, nei ricordi non senza prima celebrare una delle figure chiave, di quelle che lavorano lontano dai riflettori, ossia Lele Oriali: “Quando si vince noi interisti pensiamo subito al passato. Perchè le vittorie arrivano a distanza di anni e non sono mai ripetitive o banali. Ricordo le vittorie di Herrera, di Invernizzi, di Bersellini, del Trap, di Mancini, di Jose’. Noi siamo ferrati e non ne facciamo un dramma”. E poi citando Pasolini: “Io sono un uomo che preferisce perdere piuttosto che vincere con modi spietati. Grave colpa da parte mia, lo so! E il bello è che ho la sfacciataggine di difendere tale colpa, di considerarla quasi una virtù…”.

Solo due cuoricini, uno azzurro e uno nero, per Salvatore Giorno, avvocato specializzato in diritto civile ed ex coordinatore di cosenza di Italia Viva, vestito di nerazzurro insieme al figlio in una foto postata su Facebook.

Il docente Unical Geppino De Rose ha invece scelto una foto con Lukaku, Lautaro, Barella e Handanovic in versione fumetto e festanti. A un’immagine da fumetto ha fatto ricorso anche Stefano Vecchione (una maglia dell’Inter sulla quale viene cucito il tricolore) non senza combinarla con una foto sua, maglia nerazzurra indossata e sfondo del lago Cecita, in Sila.

“Nello sport, come nella vita – ha scritto il direttore del Tg Ten Attilio Sabato – la gioia della vittoria è proporzionata all’intensità dell’attesa e al ricordo della sconfitta. Inferno e paradiso, delusioni e gioie, tutto insieme, d’improvviso o anche no. La gioia sta dentro l’Imprevedibile e lo spiazzante, perché nulla è certo nell’universo pazza Inter”.

La passione per l’Inter non ha lasciato indifferente neppure don Mario Ciardullo, sacerdote e parroco di Carolei che già ieri mattina invitava gli interisti a contattarlo in privato per chissà quale iniziativa per poi proseguire, a postare inni e sfottò.

Un abbraccio social nerazzurro anche a latitudini lontane da quelle milanesi.

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