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Una recente formazione della Cittanovese

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Era e rimane, il girone I di Serie D, un torneo fatto a misura per il Bari. Undici punti di vantaggio, a una giornata dal giro di boa, certificano che per la prima posizione i giochi sono fatti. Sono 42 i punti dei galletti, sui 48 disponibili. Si dirà: l’anno scorso il Troina ne aveva 41, di punti, alla 16ª giornata, e poi in C non vi è andato. Ma la risposta è la seguente: dov’è, oggi, la Vibonese dell’anno scorso? A dicembre del 2017 il dg Beccaria ed il ds Lo Schiavo apportarono i giusti correttivi alla squadra di Orlandi che poi, dalla 17ª giornata, volò alla grande, recuperando 13 punti di svantaggio. Quest’anno, invece, non c’è un valido competitor dei pugliesi, ormai destinati a stravincere questo girone. Così, sembra, insomma. Poi vedremo.

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Per il resto, se si toglie la Turris, c’è davvero grande incertezza e tutto può succedere. Due punti dividono la zona play off da quella play out. Basta poco per salire e altrettanto per scendere. Per la Palmese tre ko in una settimana e l’inferno è molto più vicino, dopo aver visto il paradiso. In più ecco le solite vertenze, a testimonianza ulteriore di una gestione, quella precedente, discutibile.

E la Cittanovese? Squadra pazza. Totalmente incapace di avere un giusto equilibrio. Esalta i tifosi con prestazioni sublimi e li deprime subito dopo con inattesi scivoloni, che fanno riflettere anche per il modo in cui avvengono. Se, però, tutti fanno ciò che sanno, la zona play off è alla portata. Il Castrovillari, mercoledì a Messina, non ha superato, nel match di recupero, la prova di maturità. Questo significa che i rossoneri, nonostante la quarta posizione, dovranno solo soffrire ancora, a meno che non infilino la giusta serie di vittorie. C’è poi il Locri. Pellicori ha debuttato con un successo. Tanti in bocca al lupo.

Ma Scorrano davvero meritava l’esonero? È stato mandato via prima di due gare comunque abbordabili, quali quelle con la Palmese e con un Gela che non se la sta passando tanto bene. Ma il calcio è questo. Ci si dimentica spesso di quel che è successo. Inevitabilmente si guarda ai numeri. E in questo strano campionato si prestano a una doppia chiave di lettura, perché basta veramente poco, come si diceva, a passare da un lato all’altro della graduatoria.

Infine ecco il Roccella, in larga parte rivoluzionato in sede di mercato. La musica, per la squadra jonica, può cambiare se si capisce che per la salvezza serve anche qualche colpo esterno. Passiatore dovrà plasmare una squadra nuova e dovrà farlo in fretta. A Bari, domenica prossima, sarà durissima, ma poi ci sarà il tempo per resettare e ripartire. Buoni segnali sono già arrivati. Bisogna solo insistere.

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