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REGGIO CALABRIA – «La Reggina ha la forza, il coraggio, le capacità per poter affrontare qualsiasi problema, anche eventualmente quello legato alla retrocessione in Lega Pro». Lillo Foti, il maggiore azionista della società amaranto, ha convocato la stampa al centro sportivo Sant’Agata a due giorni dalla sconfitta con il Cittadella che rappresenta per il club calabrese un altro passo verso la retrocessione in Lega Pro. Manca solo la certificazione aritmetica, e allora Foti ha deciso di chiarire alcuni aspetti della sua conduzione societaria, anche, eventualmente, per sgombrare il campo dalle chiacchiere di questi giorni che, addirittura, vorrebbero la Reggina in difficoltà economiche tali da non consentirgli l’iscrizione al prossimo campionato.
A questo proposito patron Foti ha reso noto che «la Reggina è tra le società impegnate in Lega a presentare un piano che potrà consentire, attraverso un accordo con l’Agenzia delle Entrate, di spalmare i debiti. Del risultato sportivo negativo di questa stagione – ha continuato Foti – mi sento il primo responsabile. E’ un risultato che danneggia questa azienda. Il grande rammarico è che comporterà la riduzione di posti di lavoro. Non nascondo la situazione economica che è difficile ma che rispecchia tutto un sistema che si trova in difficoltà. Mi sento però di dire che la Reggina ha un patrimonio che gli altri non hanno: il potenziale di uomini. L’officina, come amo definire il centro sportivo Sant’Agata, è la nostra ricchezza. E poi la società è ancora credibile e stimata per la storia che ha saputo costruirsi. Per questo motivo il futuro non mi preoccupa».
«Sono pronto a continuare e nello stesso tempo disponibile ad un confronto con chi eventualmente dovesse dimostrare interesse per la società. Chiunque fosse nelle condizioni di supportare o portare avanti questa azienda, da parte mia non troverà ostacoli. Ma chiaramente dalle parole occorrerà passare ai fatti.L’obiettivo è sempre lo stesso: rafforzare la Reggina».
Gli ultimi avvenimenti, compresi i deferimenti, preoccupano notevolmente i tifosi. «Ribadisco quello che ho già detto. C’è stata un’analisi superficiale sui documenti presentati dalla Reggina in merito alle spettanze ai calciatori e questo conferma che le accuse che ci sono state rivolte erano mendaci. Vi assicuro che se la Reggina non è stata messa fuori in 28 anni di mia gestione, vuol dire che ha portato e preteso rispetto. Adesso il mio pensiero è quello di poter tenere in piedi la società. E’ un pensiero ma anche un obbligo che mi ossessiona nei confronti di dipendenti e tesserati. Quello che mi dispiace – ha dichiarato ancora Foti – è che i primi a mollare sono stati i tifosi, anche se questa squadra ha dato tanto alla gente: passione, emozione, anche sacrifici. Ricordo che nell’anno della penalizzazione, avevo riscontrato le prime avvisaglie, quando andavo con i calciatori in giro a distribuire biglietti omaggio e cercare di riempire il Granillo. Chi scende in campo ha bisogno di un ambiente vicino. Non è un alibi ma su quindici punti a disposizione in casa, la Reggina, nelle ultime cinque partite, ne ha conquistato uno solo. Si è perso quel senso di appartenenza e il Granillo, anche per questo, è diventato terreno di conquista».

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