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CATANZARO – La vicenda era affiorata nel 2012 e secondo le indagini una squadra di calcio militante nel campionato di Promozione calabrese dal 2003 al 2011 anni avrebbe fatturato 6/7 milioni di euro. Ora si scopre che nella vicenda sono coinvolte 43 persone, indagate in una inchiesta della Guardia di finanza di Catanzaro contro il riciclaggio e le false sponsorizzazioni sportive. I finanzieri, su disposizione della Procura della Repubblica di Lamezia Terme, hanno sequestrato beni per 400 mila euro nei confronti degli indagati in alcune regioni tra cui Calabria, Sicilia, Toscana e Campania. Nelle indagini è stato scoperto un ingente giro di fatture false collegato alle false sponsorizzazioni.

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Aziende lametine, calabresi e persino del Nord Italia (circa un centinaio) sponsorizzavano prima l’As Promosport calcio e poi la Usd Promosport senza badare a spese.  Ed è per questo che il Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Catanzaro ha deciso di vederci chiaro e alla fine l’inchiesta avrebbe fatto finire nei guai l’ex presidente e alcuni ex dirigenti della vecchia As Promosport e la successiva Usd Promosport.

Dagli accertamenti della Finanza sarebbe emerso che gli ex dirigenti a fronte di ingenti somme ricevute, avrebbero emesso fatture anche di 60/70 mila euro mentre nella disponibilità della società sportiva, sarebbero rimaste delle fatture di circa 200/300 euro.

Il procuratore di Lamezia Terme, Domenico Prestinenzi, ha affermato: «Gli indagati sono in tutto 79, ma per 36 di loro il reato è in prescrizione. Si tratta di un meccanismo abbastanza semplice, con la possibilità di abbattere i costi ed evadere il fisco. La nuova normativa consente di aggredire immediatamente i patrimoni dei presunti evasori, con beni che vengono sottoposti a sequestro e alla fine del giudizio direttamente a confisca. In questo modo per chi evade non ci saranno mai vantaggi». 

 

 

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