2 minuti per la lettura
COSENZA – Nella nuova Inter che sta costruendo il tycoon indonesiano Erick Thohir c’è un pezzo di Calabria. Ed è nell’area tecnica, quella che dovrà costruire la prima squadra e soprattutto quella che dovrà individuare i giovani campioni del futuro. Due nomi: Piero Ausilio e Massimiliano Mirabelli. Il primo è responsabile dell’area tecnica, il regista (lo è stato da calciatore, nella Pro Sesto); il secondo, dal prossimo 1 luglio, sarà il capo scout (il responsabile degli osservatori in tutto il mondo). Dicevamo: una spruzzata di Calabria. Appunto. Le radici di Ausilio sono di Campana, piccolo centro di circa duemila anime in provincia di Cosenza. È il paese dei nonni, dove l’attuale responsabile tecnico nerazzurro torna spesso per un breve periodo di vacanza. Mirabelli è di Rende. Una spruzzata di Calabria nell’IndoInter.
I due si conoscono nel 2004, durante il corso per direttore sportivo. Nasce una grande amicizia, proprio in virtù di quella calabresità presente nel loro dna. Ausilio già nel 1998 faceva parte della famiglia nerazzurra: da responsabile del settore giovanile della Pro Sesto viene chiamato per riorganizzare, da segretario, quello dell’Inter. Poi nel 2001 Moratti lo promuove responsabile organizzativo, sempre del settore giovanile. Nel 2004, appena diventato direttore sportivo, il massimo dirigente nerazzurro lo manda allo Spezia, all’epoca società satellite del club milanese, per poi fare ritorno nella stagione 2004-2005 da ds della prima squadra, al fianco di Marco Branca.
Mirabelli, che lavora sempre in Calabria, dai campionati dilettantistici fino al professionismo prima con il Rende e successivamente con il Cosenza, rimane costantemente in contatto con Ausilio. La prima operazione di mercato sono le cessioni di Papa e D’Angelo, due ragazzi del Rende, alle giovanili dell’Inter. Ma il grande “colpo” che Mirabelli propone ad Ausilio è Felice Natalino, il giovane difensore lametino che poi in nerazzurro fa l’esordio in serie A e in Champions League. Natalino, di recente, ha smesso con il calcio per problemi cardiaci.
Finita l’esperienza con il Cosenza, per Mirabelli si aprono le porte dell’Inter: Ausilio lo mette nella squadra degli osservatori, il cui responsabile è Angeloni. Rimane in nerazzurro un paio di stagioni e lo scorso anno vola in Inghilterra, al Sunderland dove segue Angeloni. Da un paio di mesi Mirabelli frequenta una scuola di inglese. Nei giorni scorsi la chiamata di Ausilio, il quale non si è mai dimenticato del suo amico calabrese. Nella sede dell’Inter per l’accordo, raggiunto in pochi minuti. «Dovrò imparare l’indonesiano? No, no. Il presidente Thohir parla perfettemante l’inglese…», l’unica battuta che si concede Mirabelli. Big Max a Cosenza. L’IndoInter riparte da una spruzzata di calabresità
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA