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CI sono altri due esordienti nell’Italia di Prandelli. Ma se in vista dell’amichevole di Madrid contro la Spagna uno dei nomi nuovi, quello del bomber del Torino Ciro Immobile, sembrava una scelta scontata, l’altro è stato una sorpresa. Ed è una sorpresa di matrice calabrese. Gabriel Paletta, difensore del Parma e oriundo italoargentino, ha ottenuto infatti il passaporto italiano grazie alle sue origini crotonesi. Ne ha parlato lui stesso nel corso di una lunga intervista a Repubblica di qualche tempo fa.
«Il mio bisnonno Vincenzo – ha raccontato – emigrò da Crotone. Io sono cresciuto a Longchamps, 40 minuti da Buenos Aires. Mio padre Hugo camionista tutta una vita, noi a casa con mamma Isabel». Erano in 4 i fratelli Paletta: Hector arbitra partite anche nella massima serie argentina, Ariel e Daniel sono al Racing Club, uno come magazziniere, l’altro preparatore. Tutti cresciuti «con il calcio in testa, la venerazione per Maradona e un folle amore per il Boca».
Gabriel, 28 anni da compiere, è di certo quello che ha fatto la carriera più brillante. Difensore dai piedi buoni, afferma di ispirarsi all’argentino Samuel. Proprio nel Boca ha giocato 59 presenze segnando 5 gol. Poi il viaggio verso l’Italia, terra dei suoi avi, ma con destinazione Parma dove di partite ne ha giocate 106 sempre con lo stesso bottino di 5 gol. Ha indossato anche la maglia della nazionale argentina, ma solo con l’under 20. E ora per lui si apre la porta dell’azzurro. Gliene avevano parlato una volta arrivato a Parma e lui si era deciso in fretta. «Ma c’erano tanti intoppi, superati solo in estate», ha raccontato. Adesso, però, il ritorno alle origini si è completato. E non solo il suo: «Il mio bisnonno avrebbe voluto che i suoi figli tornassero in Calabria, con qualche soldo in più in tasca, per dire che lui ce l’aveva fatta. Lo ripeteva sempre, non lo ha fatto nessuno. Vestendo l’azzurro, in un certo senso, completerò il suo viaggio».
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