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DOVRANNO scontare un anno di reclusione ciascuno due capi ultrà del Roccella. La condanna è stata inflitta dal tribunale di Catanzaro. Secondo l’accusa, i due 28enni Giuseppe Naso e Simone Sorgiovanni, rispettivamente di Siderno e Locri, nel Reggino, identificati quali capi della tifoseria della squadra di calcio del Roccella Jonica, avrebbero scatenato una rivolta aizzando la tifoseria per assistere gratis all’incontro del 5 maggio scorso fra la squadra da loro supportata e il Guardavalle, sfida valida per il campionato di Eccellenza 2012/2013. 

I due giovani erano stati arrestati con le accuse di istigazione a delinquere, violenza, minacce e lesioni aggravate a pubblico ufficiale e violazione della legge sullo svolgimento delle manifestazioni sportive. ISecondo quanto contestato loro dal pubblico ministero Carlo Villani, si sono presentati fuori dallo stadio di Guardavalle, nel catanzarese, e avrebbero cominciato ad aizzare gli altri tifosi istigandoli a sfondare i cancelli per entrare senza biglietto ed assistere gratis all’incontro. 

Quando le forze dell’ordine sono intervenute per riportare l’ordine, poi, gli indagati avrebbero preso a inveire contro di loro, minacciandoli pesantemente (“non appena vi vedo a Roccella vi ammazzo di botte”, ad esempio, avrebbe detto uno di loro), e passando infine alle vie di fatto, colpendo un carabiniere con un pugno allo stomaco, ed aggredendone altri due. Quando le Forze dell’ordine sono riuscite a riportare la calma, i militari sono stati medicati, e hanno avuto una prognosi di cinque giorni ciascuno, mentre i due capi tifoseria sono stati arrestati. Dopo la convalida dell’arresto, infine, Naso e Sorgiovanni sono stati rimessi in libertà con la sola misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per la firma. 

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