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CATANZARO – Il sostituto procuratore Gianpaolo Boninsegna ha ribadito la richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di ex amministratori della società di Calcio Us Catanzaro, dichiarata fallita il 15 giugno 2007. Stamane il pubblico ministero, nel corso dell’udienza preliminare davanti al giudice Maria Rosaria Di Girolamo, ha ricostruito le fasi del fallimento della società ed ha poi illustrato le motivazioni per le quali si è giunti alla richiesta di rinvio a giudizio. Dopo l’intervento del pubblico ministero hanno avuto inizio le arringhe difensive che si concluderanno il 14 febbraio. In quella data è attesa la decisione del giudice.
Nell’inchiesta sul fallimento dell’Us Catanzaro sono indagati Claudio Parente, imprenditore e attuale consigliere regionale; Massimo Poggi, imprenditore; Gerardo Carvelli, avvocato; Bernardo Colao, imprenditore; Giuseppe Ierace, commercialista, e Domenico Cavallaro, consulente d’azienda. I sei sono accusati a vario titolo di bancarotta fraudolenta e truffa ai danni dello Stato. Le indagini del Nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza sono partite da una verifica fiscale avviata per gli anni 2006 e 2007. L’ispezione, secondo l’accusa, aveva evidenziato delle irregolarità nella gestione societaria che avrebbero portato al fallimento. L’accusa sostiene anche che ci sarebbe stata l’indebita percezione di circa 3,5 milioni di euro erogati dalla Lega Calcio e di circa 500 mila euro erogati dalla Provincia di Catanzaro.

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