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COSENZA, 17 NOV – «La società Nuova Cosenza Calcio si dissocia dal gesto del proprio tesserato Pietro Arcidiacono e sottolinea la propria completa estraneità ai fatti». È quanto si legge in una nota della società. «La società, inoltre – conclude la nota – comunica l’immediata sospensione del tesserato».
La vicenda era accaduta nel pomeriggio quando nel segnare il gol vittoria per la sua squadra Pietro Arcidiacono, originario di Catania, ha festeggiato mostrando una maglietta con la scritta “Speziale è innocente”. Il riferimento della maglietta era a Antonino Speziale, uno dei due ultras del Catania condannato per l’omicidio dell’ispettore di Polizia Filippo Raciti, avvenuto il 2 febbraio 2007 davanti allo stadio di Palermo. Le immagini dell’esultanza, con la maglietta mostrata a tutti, sono state trasmesse in diretta da Rai Sport.
Immediata era giunta la reazione del Coisp, sindacato indipendente di Polizia, che aveva definito l’episodio «ignobile e non trova riscontri nel calcio giocato», inoltre, Giuseppe Brugnano, segretario della Calabria del Coisp ha fatto una appello ai tifosi «a cominciare da quelli del Cosenza a prendere totalmente le distanze da questo gesto, anche non entrando allo stadio domenica prossima in occasione della gara casalinga. Alla società rivolgiamo anche un invito pressante a radiare il calciatore dai propri ranghi. Chiediamo infine un intervento immediato della Federcalcio, che deve prendere una sanzione disciplinare durissima».
Da parte sua il giocatore ha in seguito voluto spiegare che «non è stato un gesto contro le forze dell’ordine né, tanto meno, contro la famiglia Raciti, ma solo un atto di solidarietà verso un ragazzo che conosco perchè siamo cresciuti nello stesso quartiere di Catania. Conosco Speziale – ha dichiarato Pietro Arcidiacono – perchè siamo dello stesso quartiere ed il mio voleva essere un gesto di solidarietà verso il ragazzo ma, lo ripeto, non era assolutamente contro le forze dell’ordine». Adesso è giunta la decisione della società di sospendere l’attaccante.
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