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LA PRIMA attesa scossa di terremoto fa tremare il calcio italiano. E rischia di raggiungere anche le due società calabresi di serie B, Reggina e Crotone. Dopo l’antipasto servito la scorsa estate, la Procura della Federcalcio ha chiuso la seconda parte dell’inchiesta sportiva sul calcioscommesse con deferimenti da record: 22 società e 61 persone fisiche (52 calciatori in attività al momento delle rispettive contestazioni, 2 giocatori non in attività, 4 dirigenti o collaboratori di società e 3 persone iscritte all’Albo dei tecnici) saranno giudicate dalla giustizia sportiva su presunte combine riguardanti 33 partite (29 gare disputate in diverse campionati di serie B, 2 della Tim Cup e altre 2 della Coppa Italia Lega Pro). 

Per conoscere i nomi delle società e delle persone rinviate a giudizio bisognerà attendere mercoledì mattina, quando la Federcalcio pubblicherà le carte firmate dal procuratore Stefano Palazzi. Ma alcune cose sono già chiare, a partire dall’entità del fenomeno testimoniata dal numero delle società e delle persone deferite. Dopo aver studiato con attenzione i documenti dell’inchiesta avviata dalla Procura di Cremona e ascoltato oltre cento tesserati in due mesi di lavoro, gli investigatori federali hanno deciso di lasciare momentaneamente da parte la serie A – in attesa delle carte in arrivo dalle procure di Bari e Napoli – e concentrare l’attenzione su quanto accaduto negli ultimi campionati di serie B, che sono stati oggetto delle dichiarazioni rilasciate dai calciatori Filippo Carobbio e Carlo Gervasoni coinvolti nell’inchiesta.

Per questo motivo la maggior parte delle società rinviate a giudizio militano tuttora nella serie cadetta. La Procura federale ha esaminato con attenzione alcune partite di Albinoleffe, Ascoli, Bari, Crotone, Empoli, Grosseto, Livorno, Modena, Padova, Pescara, Reggina, Sassuolo, Torino, Varese e Verona. Mercoledì si saprà se e quante di loro saranno deferite.

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