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Marco Masini e Giorgio Panariello

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«Amici nella vita e sul palcoscenico», “Giorgio” e “Marco” si raccontano al Quotidiano del Sud tra una tappa e l’altra del loro spettacolo “Panariello vs Masini – il ritorno”


SONO stati definiti la strana coppia ma adesso ci siamo abituati a vederli insieme: Giorgio Panariello e Marco Masini, amici nella vita e sul palcoscenico tornano, dopo un anno di successi, con il loro spettacolo in una «versione 2.0», “Panariello vs Masini – il ritorno”. Tra le tante tappe anche quella di Reggio Calabria, il 12 agosto, in piazza Castello. In questa intervista i due si raccontano, a un anno di distanza dall’inizio di questa avventura artistica che li vede protagonisti.

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C’eravamo già sentiti un anno fa per l’inizio della vostra tournée Panariello vs Masini e ognuno di voi rivendicava l’idea di questo spettacolo. Avete raggiunto il compromesso?

Panariello: «No, no. Lo spettacolo è sempre il mio spettacolo. Marco fa questa partecipazione assolutamente tecnica perché è un sottofondo dello spettacolo. Potevano esserci altri al suo posto ma io devo dire che mi sono trovato talmente bene con Marco che poi ho accettato. Avevo anche provato con Geolier, però poi non l’ho voluto perché non ce la facevo scrivere il suo nome sul manifesto. Marco Masini è sempre un nome e una garanzia, soprattutto per scriverlo. Allora sono rimasto sulla mia posizione e mi sono accontentato di lavorare di nuovo con lui».
Masini: «Anche se poi questo è il mio ultimo spettacolo da Marco Masini, nel senso che oggi vanno di moda altri nomi più corti».
Panariello: «Abbiamo deciso che Marco si chiamerà Carie».

Mi sa che esiste già però…

Panariello: «Mi stai dicendo che esiste uno che si chiama Le Carie?»

Sì, è una band.

Panariello: «Allora dobbiamo trovare subito un altro nome»

Dopo un anno di tournée insieme qual è il bilancio della coppia Panariello-Masini?

Masini: «Il bilancio è molto buono anche perché altrimenti non avremmo fatto un reprise. Ed è uno spettacolo che comunque a differenza dell’anno scorso ha anche un’evoluzione naturale perché io e Giorgio siamo molto pignoli, ci piace anche uscire fuori dai ranghi e quindi diciamo che questo è un 2.0. In più ci sono delle novità che ovviamente non vogliamo spoilerare, ma che portano la gente, a mio parere, a divertirsi ancora di più. Uno spettacolo che vale la pena riguardare».

Lo scorso anno c’era anche un momento tombolata, è rimasto?

Panariello: «La tombola va bene perché è conosciuta, è popolare. Abbiamo mantenuto quella per il momento, quindi la gente si può divertire. Io volevo creare anche un piccolo momento giochi per i bambini magari con gli animatori, mentre Marco canta ma poi non ci hanno dato il budget».
Masini: «Il problema erano le altalene, volevano un monte di soldi, quindi abbiamo dovuto rinunciare».

Chissà come mai questi momenti d’intrattenimento, solo mentre Marco canta…

Panariello: «Mah chissà, non si sa…»
Masini: «L’ha deciso lui, non so perché. Certo è che non ha voluto spendere dei soldi per gli scivoli, però poi abbiamo dovuto spendere 55 mila euro per comprare l’autotune per far cantare Giorgio. E non parliamo poi dei fagioli, perché i fagioli per la tombola anche quelli costano».

Panariello vs Masini il ritorno. Cosa c’è di nuovo?

Panariello: «Abbiamo aggiunto un paio di cose allo spettacolo di alta tecnologia: abbiamo ricreato un Marco Masini con l’intelligenza artificiale e poi la sperimentazione di un’arma segreta che i cinesi stanno creando, di cui io mi avverrò a favore dello spettacolo».

Un’arma da utilizzare contro chi? Perché il titolo potrebbe indurre a pensare che la utilizziate l’uno contro l’altro, Panariello contro Masini…

Panariello: «No, no, la utilizziamo a fini benefici, a fini di spettacolo».

Anche perché voi continuate ad essere sempre molto amici, sia sul palcoscenico che al di fuori.

Panariello: «Sì, quello da tanto tempo. C’è da vedere come sarà alla fine dello spettacolo».
Masini: «Devo dire che sul palco andiamo d’accordissimo. È un po’ fuori dal palco, per essere più precisi in macchina, che non andiamo d’accordo: lui ama il caldo, io amo il freddo. Lui ama parlare, io invece mi metto le cuffie e ascolto il calciomercato da quando si parte a quando si arriva. Quindi, se riusciamo a mettere a posto anche la parte logistica, allora potremmo restare amici anche dopo. Se si continua in questa maniera, penso che non ci sarà più niente da fare. Sarà molto difficile».

Questo è uno spettacolo che fa tanto ridere, ma fa anche tanto riflettere. Quali saranno gli spunti di riflessione di quest’anno?

Panariello: «Sono quelli che ci appartengono. Uno a cui teniamo moltissimo è la canzone di Marco che si chiama Caro Babbo. Lui ha perso il papà qualche anno fa ed è stato un dolore grande. Invece io il mio papà non l’ho mai conosciuto. Abbiamo pensato che mettere queste due esperienze con una canzone e poi un pezzo recitato fosse un bel momento. Poi c’è anche un momento meno drammatico, di poesia, di riflessione, con un po’ di amarezza, con Mario il bagnino sui temi delle canzoni di Marco. Poi il resto è assolutamente puro divertimento, come deve essere uno spettacolo estivo, secondo me».
Masini: «Abbiamo avuto la possibilità, la scorsa estate, di capire quali fossero le cose da accorciare, quelle da allungare, spostare una cosa da un punto all’altro, nella struttura stessa dello spettacolo. Quindi l’abbiamo migliorato, perfezionato».

La tournée passa anche dalla Calabria. Siete contenti di ritornare?

Masini: «Sì, assolutamente sì».
Panariello: «Io in Calabria ho una lunga storia. Uno dei miei migliori amici è calabrese, anche peraltro di Marco, però io la Calabria l’ho girata in lungo e in largo».

Un vostro carissimo amico che fa parte della vostra cerchia di toscanacci, Carlo Conti, è il direttore artistico e conduttore del Festival di Sanremo. Quindi, si può sperare nella presenza sul palco dell’Ariston di Panariello e Masini?

Panariello: «Se Carlo vuole, ovviamente quando il comandante chiama, noi partiamo. Mi piacerebbe magari condividere il palco anche con Leonardo (Pieraccioni; ndr), magari andare lì e fare le due bischerate ma ancora non ne abbiamo parlato. Potrebbe essere un’idea andare io e Masini, io come cantante e Masini come comico, perché ha imparato qualcosa, la tecnica ce l’ha e sarebbe anche molto divertente».
Masini: «Io sto valutando, perché Carlo è un amico, è stato molto sincero con me e mi ha messo di fronte a una scelta. Mi ha detto “preferisci venire al Festival di Sanremo o condurre la domenica sportiva?”. Io scelgo la domenica sportiva, spero che insomma metta una parola buona per farmi diventare conduttore o opinionista».

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