Robben Ford
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CI sono uomini che rendono il mondo un posto migliore grazie alla loro intelligenza. Poi, ci sono quelli che lo fanno grazie alla loro passione che scorre nelle loro mani fino alla loro dita ed arriva a renderli delle vere e proprie leggende.
Arriva in Italia con un tour di ben otto date un’icona della chitarra rock e blues: Robben Ford. Il tour, che toccherà anche la Calabria questa sera 30 novembre al Teatro Garden di Rende (Cosenza), ha il supporto di una vera è propria All Star Band composta da nomi che da soli valgono molto più del prezzo del biglietto. Il concerto calabrese sarà inoltre la data di chiusura di quella che è stata giudicata dalla critica e dal pubblico una strepitosa XXIII edizione del Peperoncino Jazz Festival, sempre più appuntamento fisso del jazz e dintorni di qualità grazie all’instancabile lavoro del suo patron Sergio Gimigliano e di Francesca Panebianco.
Dragon Tales Tour 2024 vedrà, quindi, il leggendario chitarrista e compositore statunitense Robben Ford tornare in Italia a tre anni dalla sua ultima apparizione nel nostro Paese, impegnato in un nuovissimo progetto a suo nome ideato in collaborazione con D’Alessandro e Galli, un binomio che vuol dire sempre alta qualità nella musica. Di Robben Ford si può dire moltissimo e noi abbiamo potuto fargli qualche domanda in una conversazione riservata a soli otto giornalisti italiani – uno per ogni testata giornalistica dove si svolgeranno i concerti – in una call conference via Zoom.
ROBBEN FORD, UNO DEI CHITARRISTI PIÚ INFLUENTI DELLA PROPRIA GENERAZIONE
Ritenuto dalla critica uno dei chitarristi più influenti e versatili della sua generazione, Robben Ford, ora splendido settantaduenne ma sempre con l’energia di un ragazzo, è celebre per il suo stile unico che combina blues, jazz, funk e rock. La sua tecnica distintiva, caratterizzata da un uso raffinato delle scale jazz e dai fraseggi blues, gli consente di muoversi con naturalezza tra generi musicali diversi, qualità che lo distingue tra i grandi della chitarra. Nel corso della sua carriera, Ford ha collaborato con alcune delle più grandi leggende della musica, tra cui Joni Mitchell, Miles Davis, George Harrison, Bonnie Raitt, Michael McDonald e Bob Dylan.
778Originario della California, Robben Ford non è solo un chitarrista di talento, ma anche un apprezzato cantante e compositore. Il suo approccio personale alla chitarra riflette le influenze di artisti come Mike Bloomfield, B.B. King, Eric Clapton, John Coltrane e Miles Davis – come ci ha ripetuto – dimostrando una sensibilità musicale che trascende i confini dei generi. La sua carriera gli è valsa diverse nomination ai Grammy Awards e numerosi riconoscimenti, celebrando il suo significativo contributo alla musica blues e jazz. Ford si è detto molto felice di tornare in Italia a suonare anche perché il nostro è uno di quelli che ama di più – insieme al Giappone – sia per la gente, il mondo di vivere e, naturalmente il cibo.
A riprova di questo ha sottolineato come qui in Italia abbia svariati amici e sia sempre contento di incontrarli. Si è detto più volte entusiasta della formazione con cui suonerà nel Dragon Tales Tour e ha dichiarato che inciderà un disco all’inizio di ottobre.
UNA ALL STAR BAND
Si tratta, come abbiamo anticipato, di una vera e propria All Star Band formata da musicisti straordinari: Darryl Jones (dal 1993 bassista dei The Rolling Stones, nell’arco della sua carriera ha collaborato con artisti del calibro di Sting, Miles Davis, Madonna, Peter Gabriel ed Herbie Hancock), Larry Goldings alle tastiere (più volte nominato ai Grammy Awards, vanta collaborazioni con James Taylor, Norah Jones, John Scofield, ElvisCostello e John Mayer) e Gary Husband alla batteria (già applaudito oltre che con Billy Cobham, Level 42, John McLaughlin e Allan Holdsworth, anche con Jeff Beck). Una formazione di altissimo livello, dunque, che senza dubbio regalerà emozioni indimenticabili ai fan italiani che lo ascolteranno.
«Insieme a D’Alessandro e Galli abbiamo avuto l’idea di creare una All Star Band per un tour in Italia, tra fine novembre e inizio dicembre 2024. Così, ho iniziato a contattare musicisti di alto livello per la loro disponibilità e ho ottenuto i migliori. Sono tutti musicisti straordinari, di prim’ordine ed è molto emozionante lavorare con questi grandi, così richiesti o in altre parole: così difficili da ottenere!» ha dichiarato un entusiasta Robben Ford riguardo questo tour prima di anticipare alcuni dettagli del suo nuovo disco.
UN NUOVO ALBUM NEL PROSSIMO FUTURO
«Registreremo un nuovo album all’inizio di ottobre negli USA. Il concept è stato inizialmente ispirato dalla musica e dal modo di suonare di Jeff Beck – per lui un vero e proprio guitar hero che purtroppo ci ha lasciati lo scorso anno – e ho voluto rendere omaggio a lui. Era un maestro di stile, un chitarrista inconfondibile e super-creativo. Questa musica sarà molto funky, drammatica e potente, con molta chitarra suonata in un modo molto nuovo per me».
Proprio per rimarcare l’omaggio a Jeff Beck, Robben ha impugnato la sua Stratocaster e affermato come tutto il tour ed il disco avranno un suono ed un sapore molto rock-funk. Dopo avergli chiesto quali sono stati i suoi “maestri” ed i chitarristi a cui maggiormente si è ispirato gli abbiamo chiesto come secondo lui sia cambiata la musica in questi anni e come veda lui la scena musicale odierna.
Poggiando la chitarra che aveva in mano ha poi detto: «A livello tecnico ci sono state delle innovazioni incredibili, mi sono trovato a Londra in un negozio molto grande di chitarre di un amico e mi sembrava di essere in un paese dei balocchi! Riguardo la scena musicale odierna credo di vederla come voi» ha detto con un sorriso un po’ ironico.
«Certamente – ha continuato dopo – ci sono dei talenti che stanno venendo fuori come Mancuso, un ragazzo italiano davvero notevole». Matteo Mancuso, infatti, è un ragazzo siciliano che si sta facendo conoscere per la sua capacità nella chitarra a sei corde e ha soltanto 22 anni e già viene chiamato il Sinner della chitarra in riferimento al numero uno del tennis mondiale.
ROBBEN FORD A RENDE
La data del 30 novembre al Garden di Rende chiude anche un’edizione del PJF -Peperonicino Jazz Festival davvero ricca e molto seguita. Con i suoi 42 concerti di grandissimo livello in cartellone e con il coinvolgimento di più di 20 località calabresi, si è confermato ancora una volta sul campo non solo come uno degli eventi più importanti della regione, ma anche come uno dei festival musicali più caratteristici d’Italia e che ora ha anche uno spin-off newyorchese sotto la co-direzione di John Patitucci, da anni ritenuto il miglior bassista jazz del mondo intero.
Proprio dopo la sessione estiva il PJF, tornerà infatti a New York in primavera. L’evento calabrese plurivincitore del prestigioso Jazzit Award nella categoria “Festival Jazz Italia” e degli ambitissimi premi “Best Territory Improvement” e “Best Catalogue” nell’ambito del Festival of Festivals di Bologna, si chiuderà quindi con la tappa di Dragon Tales di Robben Ford con la All Star Band. La serata organizzata con il fondamentale supporto della Dedo Eventi di Alfredo De Luca, che ha inserito il concerto fuori abbonamento nel prestigioso cartellone del Rende Teatro Festival e per la quale stanno andando letteralmente a ruba i biglietti già acquistabili in prevendita a Cosenza presso Inprimafila, nonché online e in tutti i punti vendita TicketOne.
Davvero non ci poteva essere chiusura migliore e prestigiosa. Non ci resta che ascoltare ed emozionarci ancora.
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