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Alla fine Jovanotti fa una virata commerciale, e a poche ore dall’uscita annuncia sulla sua pagina Facebook ufficiale che l’atteso videoclip di “Alla salute”, girato a Scilla e Gerace, sarà pubblicato in esclusiva nella giornata di oggi sulla homepage di Repubblica, rinviando a domani il via libera sui siti digitali.

Lorenzo, per non tradire lo spirito fricchettone del video, fa pure un gioco di parole sulla testata e l’odierna festa della Repubblica, ma la verità è che il conto alla rovescia per il Jova Beach Tour è iniziato e in campagna promozionale il fine giustifica i mezzi.

In rete è un’ovazione calabrese per le bellissime immagini che racchiudono tutta l’anima della Calabria, terra ideale per il debutto di un’estate nuova – scaramantica, gaia, antica e giovane come lo è il Sud.

Nel video scritto e diretto dal reggino Giacomo Triglia con le splendide location di Scilla e Gerace, la Calabria non è una cartolina patinata né un fenomeno da baraccone – si è forse capito che da queste parti non servono sceneggiature meridionaliste se il selfie di Lorenzo con lo sfondo della lucente trasparenza del mare di Chianalea e a picco le case dei pescatori è diventato subito virale e soggetto da wallpaper fighi.

Una storia semplice ma efficace: Jova, con un divertito cappello da capitano e collana hawaiana al collo, arriva insieme al dj Shantel (ospite del brano con le sue sonorità balcaniche) a bordo di una barca panoramica sul borgo marinaro, per trasportare una vara pagana con simboli iconografici magnogreci.

La festa esplode tra le mura antiche di Gerace, dove la gente balla seguendo la processione, sotto un grande telo colorato (citazione di “Novecento di Bernardo Bertolucci) sollevato da racchettoni da spiaggia. Ballano anche i Giganti di cartapesta mentre la banda in divisa suona, fumi colorati si sparano davanti alle luminarie e Lorenzo troneggia su una lavatrice con la sua chitarrina, poi cambia cappello e si trasforma nell’Adriano Celentano del “Bisbetico domato” (omaggio vintage che ha mandato in visibilio il collega Tommaso Paradiso), pigiando con i piedi l’uva della vendemmia e lanciandosi pure qualche acino in bocca, agli antipodi delle sanificazioni igieniche di questi tempi angosciosi.

Ma “Alla Salute” dice proprio questo: torniamo a vivere. E la Calabria è il nostro luogo felice della rinascita. Gran finale con una cena in costume medioevale dove Jova, insoddisfatto dell’allestimento, butta giù tovaglia e calici e brinda con una coppa da torneo calcistico, tra gli applausi dei convitati. Nella locandina di lancio del video, Jovanotti aveva scherzato con la grafica e i programmi delle nostrane sagre patronali, inventando un happening dove si fanno palio del piccione, mercatini, benedizione di trattori e monopattini, gare di apertura delle angurie a capocciate, tornei di panna cotta, selfie con i sosia di Nino Frassica e Daisy di Hazzard.

Ma perché questa iconografia “paesana” non è stereotipo vetusto, mentre lo sciatto cortometraggio con il bollino autoriale di Muccino venduto (in tutti i sensi) come promozione del territorio invece lo era? Perché nei quasi 5 minuti del video c’è un’allegra umanità fusione di età e colori diversi, facce tutte contemporanee e tutte belle (tra cui i musicisti della Banda “Città di Gerace” e gli allievi attori della Scuola di Recitazione della Calabria di Siderno). Nessun cliché di popoli selvaggi ma spontaneità, natura, orgoglio delle radici. Piccole sfumature ma chiarissime, se sui social in queste ore è un flusso continuo di ringraziamenti da parte dei calabresi, per aver mostrato in questo modo la nostra terra. Lorenzo ha riconosciuto qui il suo ombelico del mondo, un paesaggio dionisiaco e vitale, giusto per il senso di quella canzone. Lo ha riconosciuto e lo ha amato, con solenne rispetto per gli echi della magna Grecia, ma anche nel tripudio della mediterraneità che lui, toscano, celebra da anni come crocevia di cambiamenti, culture e rinnovamento.

Non a caso la sede di questo esuberante raduno musicale è “dappertutto”, che significa per Jova la sua Cortona, la Calabria e il Mediterraneo. Il gioioso testo di “Alla salute” e il ritmo disco-folk con raffinati innesti di archi, è un augurale ritorno della bella stagione, invito alla pienezza della vita dopo due anni paurosi. La canzone non è piaciuta a tutti, ma Jovanotti ha puntato soprattutto sul video prodotto da Borotalco Tv per Capitol Records, spiegando che il brano non è destinato alle radio ma solo alle piattaforme di streaming (forse anche per non disturbare il successo di “I love you baby”, già disco d’oro e tormentone radiofonico). Di certo aver contribuito all’operazione è stata una mossa vincente per l’assessorato regionale al turismo e la Fondazione Calabria Film Commission.

Ma va precisato che il videoclip è nato funzionale alla canzone e non come prodotto turistico calabrese (a differenza del fallimentare corto di Muccino): fuori contesto, dunque, le immancabili polemiche trasversali sull’apparizione troppo breve di Scilla o sulla mancanza di monumenti vari tra le scene. Una mano lava l’altra: Lorenzo ha fatto una pubblicità formidabile alla nostra regione, e conquistando i calabresi da parte sua si è blindato un rinforzo affettivo per il sold out nelle tappe roccellesi del Beach Party. Da parte nostra speriamo che i turisti attratti da quella meraviglia di mare che si vede nel video, non vengano per trovare sporcizia e pessimi servizi.

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