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Il Monaco che vinse l’apocalisse, il film del regista Jordan River sul monaco calabrese Gioacchino da Fiore sarà in corsa ai David di Donatello
Sarà in concorso per la settantesima edizione dei “David di Donatello” nella sezione opere prime, Il film “Il monaco che vinse l’Apocalisse”, diretto dal regista Jordan River e prodotto dalla Delta Star Pictures. Con la sua narrazione avvincente e la bellezza mistica di luoghi, il film non solo racconta la vita di Gioacchino da Fiore, ma esplora anche la complessità del suo pensiero, rendendolo accessibile a un pubblico moderno.
IL MONACO CHE VINSE L’APOCALISSE AI DAVID DI DONATELLO
La pellicola, sostenuta dal Ministero della Cultura e dalla Calabria Film Commission, si distingue per la sua ambizione nel voler restituire la figura di uno dei pensatori più influenti del Medioevo, che Dante Alighieri riconosce come «di spirito profetico dotato», quando parla di lui nel XII canto del Paradiso. In un’epoca in cui il cinema cerca storie che parlino di umanità e spiritualità, “Il monaco che vinse l’Apocalisse” si propone come un’opera che invita alla riflessione, portando il pubblico a un viaggio interiore. La sceneggiatura originale, scritta da Michela Albanese e dallo stesso regista River insieme a Valeria De Fraja ed Andrea Tagliapietra, riesce a intrecciare elementi storici e fantastici, creando un’atmosfera unica che cattura l’attenzione dello spettatore.
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Dal punto di vista tecnico, “Il Monaco che Vinse l’Apocalisse” presenta un assoluto primato, essendo il primo film italiano girato con la tecnica del 12K. «Abbiamo utilizzato l’altissima risoluzione 12K perché sapevamo sin dall’inizio che dovevamo lavorare molto con l’immagine. – ha spiegato il regista durante un’intervista – È senz’altro un film pensato proprio per il grande schermo. Una volta spente le luci in sala si avrà la sensazione di trovarsi dentro le abbazie, si sentirà il vento soffiare fuori dalle mura, si sentiranno le onde del mare fuori dal Castello del Re. Si sentirà il respiro del cane che entra in scena mentre si è in meditazione, si sentirà il battito del cuore emozionato mentre si vede cadere una ciocca di capelli nel momento in cui Gioacchino riceve la tonsura ed entra in un mondo altro».
I NUMEROSI ARTISTI ALL’OPERA NE “IL MONACO CHE VINSE L’APOCALISSE”
Il valore di quest’opera è dato anche dal lavoro di altri artisti come è il caso della fotografia di Gianni Mammolotti, che riesce a catturare la bellezza e la drammaticità dei paesaggi medievali, o per la colonna sonora del pluripremiato compositore Michele Josia, che per la colonna sonora si è aggiudicato la sezione Original Score del “Global Music Awards”. Così come fondamentali sono state la scenografia curata da Davide De Stefano e i costumi di Daniele Gelsi contribuiscono a ricreare un’epoca storica con grande attenzione ai dettagli. La candidatura ai David di Donatello non è solo un riconoscimento per il lavoro svolto, ma anche un’opportunità per portare alla luce una storia che invita alla riflessione e alla contemplazione.
“Il Monaco che Vinse l’Apocalisse” si propone come un viaggio non solo attraverso il tempo, ma anche attraverso le emozioni e le esperienze umane. In attesa che si apra la settantesima edizione dei David di Donatello, “Il monaco che vinse l’apocalisse”, che ha già raccolto diversi riconoscimenti chiuderà la 29ª edizione di “Capri, Hollywood – The International Film Festival” si svolgerà dal 26 dicembre 2024 al 2 gennaio 2025.
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