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OGGI è un gran giorno per Rocca Imperiale, città del Cosentino al confine con la Basilicata. Rai Uno manderà in onda in prima serata l’ultimo film di Pupi Avati “Le nozze di Laura” girato principalmente nella cittadina dell’Alto Jonio cosentino. Manifesti tipo lenzuolo, annunciano a Rocca Imperiale e dintorni il grande evento. Sarà per gustare il film, quanto per ritrovare nelle immagini posti noti, conosciuti e fatti conoscere all’Italia intera grazie al film di Pupi Avati che rimarrà impresso nella memoria della gente oltre che immortalato sulla pellicola.
Sarà festa anche per altri comuni dell’Alto Jonio: Montegiordano, Roseto Capo Spulico, Amendolara e per Crotone, dove il regista bolognese ha girato alcune scene. “Le nozze di Laura” è una produzione Rai Fiction realizzata dalla casa cinematografica DueA Film spa di cui è produttore Antonio Avati, fratello del regista.
Il film ha superato l’ultimo esame: è stato presentato venerdì scorso ai vertici Rai nella sala A della sede di Viale Mazzini, in Roma. In precedenza, sempre a Roma, la pellicola è stata presentata in anteprima negli studi della FonoRoma, mietendo consensi tra gli invitati e critici presenti. Ma Pupi e Antonio Avati su questo aspetto non avevano dubbi.
Del resto da un cast importante di cui fanno parte attori come Marta Iagatti, Valentino Agunu, Alessandro Sperduti, Nicola Rignanese, Rita Abela, Neri Marcorè che vi ha preso parte amichevolmente e Lina Sastri, insieme a location di grande impatto paesaggistico e architettonico, scelte con cura da Ernesto Truncellito, location manager di origini calabresi, emigrato a Bologna dal piccolo comune collinare di Canna (CS) per diventare braccio operativo dei fratelli Avati che si fidano ciecamente delle sue scelte di ambientazione dei film.
E poi, non va dimenticata la trama di “Le nozze di Laura, volutamente ispirata al Vangelo e al primo miracolo di Gesu’: “Le nozze di Cana”, in chiave moderna. Tornando da Roma, dopo aver visto l’anteprima del film, il sindaco di Rocca Imperiale, Giuseppe Ranu’ e il presidente del consiglio comunale, Antonio Pace, ebbero a commentare: «Il film trasmette l’immagine di una Calabria si razzista, ma non mafiosa ed è capace di colpire la sensibilità degli spettatori, attraverso temi forti ma di grande attualità», sostenendo che la pellicola avrebbe rappresentato «un promo di inestimabile valore per Rocca Imperiale» che già gusta il ritorno d’immagine in termini turistici e, ovviamente, di notorietà nazionale. Tra l’altro, tra i fratelli Avati e Rocca Imperiale, si è stabilita un’empatia dettata dall’accoglienza dei rocchesi che hanno fatto sentire regista e produttore a casa loro, colmandoli di attenzioni che, a loro dire, mai avevano riscontrato altrove. Empatia culminata con la consegna delle chiavi della città a Pupi Avati che da quest’estate è cittadino onorario di Rocca. Per di più’, se il film, come tutti si augurano a cominciare dalla Rai, avrà uno share importante, non è detto che degli altri sei episodi evangelici, già nella mente del regista bolognese, qualcuno non possa essere girato ancora in Calabria. Abbiamo convinzione che il film, ambientato nell’Italia di oggi, saprà emozionare chiunque abbia un minimo di sensibilità. Ne “Le nozze di Laura” si raccontano le vicende di una giovane donna calabrese, Laura, che il padre manda a Roma con la speranza che vi trovi marito e che invece torna in Calabria in attesa di un bimbo il cui padre, dopo una notte d’amore, Laura perde le tracce nonostante affannose ricerche in città. Stanca di quella vita vuota decide di tornare nella sua terra d’origine, dove il padre la manda a raccogliere le arance nei suoi poderi. Vive la condizione di ragazza madre – disonorata, che gli pesa più del lavoro. Poi, nei campi, conosce un principe del Ciad che per sopravvivere in una terra straniera fa i lavori piu’ umili e …il miracolo si compie.
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