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COSENZA – La Sila torna a ospitare un evento musicale appassionante con il concerto di Manu Chao, “La Ventura“, previsto per oggi a Molarotta a pochi chilometri da Camigliatello. La data silana si inserisce in un tour meridionale del musicista parigino, pensato in luoghi inusuali e suggestivi: la spiaggia di Catania due giorni fa, la Sila oggi, e a seguire il porto di Molfetta, l’arena di Cagliari, un’area archeologica nel Viterbese. Tappe che fanno seguito all’esibizione di Monza, davanti a 40mila e più spettatori. Chissà quanti ne entreranno a Molarotta, là dove il marchio di Archimedia “La Sila Suona Bee”, che già ha portato sull’Altopiano l’ammaliante demone meridiano di Vinicio Capossela, ha allestito uno spazio da happening d’altri tempi: apertura cancelli dalle 13, stand gastronomici assicurati da Gal Sila Autentica.
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Inizio delle musiche alle 15, con sei artisti calabresi che si alternano per mezzora ciascuno in attesa del “Clandestino”: Federico Cimini, Marvanza, Nuju, Musicanti del Vento, Villazuk, Spasulati Band. Alle 19 toccherà a lui, al 51enne José Manuel Arturo Tomás Chao Ortega, ex Mano Negra, sacerdote no gobal francese di nascita, mezzo spagnolo e mezzo basco, nato in esilio da genitori fuggiti al franchismo, che ha scritto negli ultimi lustri il dizionario di un divertimento impegnato e multietnico, di un radicamento girovago, mondialista, testa e cuore e corpo. Mescolando il vitalismo delle musiche del globo – reggae, ritmi sudamericani, raï algerino, rock – e unendo i popoli nel ballo (anche con una s- davanti) e nella condivisione, dando voce agli oppressi, alla gioia di vita più libertà. In difesa di qualche Sud, sempre e comunque. Messaggi essenziali; di recente si è espresso per il “no” nel referendum indetto in Grecia. I suoi concerti sono esplosioni di energia, feste mobili. È bello pensare che ciò abbia come teatro un luogo incantato come la Sila.
«Non voglio organizzare concerti nei parcheggi» aveva promesso Giampaolo Calabrese patron di Archimedia, ed è stato di parola, nella proposta di spettacoli in cui lo spazio ospitante non è un luogo inerte e inospitale, ma un valore aggiunto che contribuisce allo svolgimento del concerto. Sinergia tra spazio e evento. Molarotta, luogo di “bee”, di “muu“, di “hiii”: salsicce cortecce tramonti; pecore mucche cavalli; caciocavalli ricotte pinete, patate radure laghi, funghi. Questo immaginario fitto si associa in modo decisivo a un pomeriggio che si annuncia ubriacante di musica e emozioni.
Sul palco saranno con Manu Chao: Jean Michel Gambeat (basso), Madjid Fahem (chitarra), Philippe Teboul, ex Mano Negra (batteria). Ai fiati i salentini Gabriele Blandini e Gianluca Ria. Qualche dato utile: il costo del biglietto è di 17,50 euro, per i ritardatari c’è un botteghino anche a Molarotta. È prevista un’area parcheggio. Una navetta farà servizio, dalle 13.30 alle 19.30 ogni 35 minuti, dall’ingresso di Camigliatello a Molarotta; per il ritorno la navetta farà servizio al contrario, a partire dalle 22. Ricordatevi che siete a oltre mille metri di altitudine: scarpe chiuse e una maglia sono consigliabili. La Sila suonerà pure bee, ma non perdona.
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