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LA carriera di Dario Brunori non è mai stata così in salute. Prima il Premio Ciampi come miglior disco d’esordio e la Targa Tenco come miglior esordiente, poi i sold out nei teatri di tutta Italia, la partecipazione al concertone del Primo maggio, l’esibizione a Parigi. Adesso arrivano i concerti negli stadi, seppure come apripista del tour di Ligabue. Il cantautore calabrese, infatti, insieme alla sua band (Simona Marrazzo, Dario Della Rossa, Mirko Onofrio, Massimo Palermo e Stefano Amato), parteciperà all’opening act del Mondovisione tour allo stadio Olimpico di Roma (il 30 maggio alle 18.30) e al San Siro di Milano (il 6 giugno sempre alle 18.30). Gli altri artisti che apriranno il tour del Liga sono Il Cile, Daniele Ronda e Paolo Simoni. Ligabue salirà sul palco alle 21.30.
Ma non tutti accolgo la notizia con favore. Almeno non i fan della prima ora. Sui socialnetwork si leggono alcuni commenti negativi («Che orrore. Ligabue dovrebbe aprire i tuoi concerti, non tu i suoi. Una tua canzone vale tutta la sua discografia») da parte degli aficionados, quelli che vorrebbero che Brunori rimanesse un esponente della scena indie e alternativa. Lo stesso cantautore risponde ai fan sul proprio profilo Facebook. Al Quotidiano spiega che «ho accettato questa proposta perchè mi è sembrata la conclusione di un percorso. Mi spiace se ad alcuni fan la cosa non è andata giù, ma io non me ne vergogno». L’esibizione come spalla di Ligabue, del resto, gli regalerà la popolarità che merita. «Stiamo preparando la scaletta per l’esibizione, che durerà una mezz’oretta – spiega – Sicuramente proporremo le canzoni che abbiamo suonato al concerto del Primo maggio: “Mambo reazionario”, “Le quattro volte” e “Rosa”. Più altre due che lasciamo come sorpresa».
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A quando Brunori a Sanremo? «Il Festival è qualcosa di molto diverso, uno spettacolo più televisivo. Al momento non c’è stata nessuna richiesta – dice – ma non avrei nulla in contrario. Poi dipende anche dal contesto e dal tipo di Sanremo».
Il 31 maggio, poi, partirà il tour estivo, per presentare il nuovo album, il terzo, “Il cammino di Santiago in taxi”. Un tour che aggiungerà una nuova tappa in Calabria (dopo i concerti invernali partiti da Cosenza): il primo agosto al Color Fest di Lamezia.
Il Cammino di Santiago in tour è partito a marzo ed è stato un successo. Sarà che i fan aspettavano il nuovo album da tempo, da quando, nell’ottobre 2013, era iniziata la registrazione nello studio mobile di Vinicio Capossela, in un ex convento di capuccini a Belmonte Calabro, sul Tirreno cosentino, insieme al produttore e tecnico del suono italo-nipponico Taketo Gohara, uno che collabora con molti artisti italiani, come lo stesso Capossela. I primi di gennaio, poi, un assaggio, con la pubblicazione del video di “Kurt Cobain”, il primo singolo estratto dall’album, dedicato al frontman dei Nirvana. Ce n’era già abbastanza per solleticare l’interesse del pubblico, premiato con un ulteriore omaggio, la possibilità di ascoltare il nuovo album in streaming a pochi giorni dalla pubblicazione, il 4 febbraio, per l’etichetta Picicca (fondata dallo stesso Brunori insieme a Matteo Zanobini e Simona Marrazzo).
L’album, distribuito dalla Sony, contiene undici tracce, di cui una strumentale, che riassumono il percorso musicale dell’artista. Il suo è un sentiero già battuto da cantautori italiani come Battisti e Gaetano, lastricato da testi semplici e diretti, che si sviluppano tra ironia, romanticismo e malinconia, filtrate da melodie di grande appeal.
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