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COSENZA – È diurna e notturna allo stesso tempo l’arte di Eduardo De Filippo. Lo scrivono Roberto De Gaetano e Bruno Roberti, nella presentazione del progetto “I giorni e le notti: l’arte di Eduardo”, primo importante omaggio del mondo accademico al drammaturgo nel trentennale della sua scomparsa. Perché in De Filippo, spiegano i docenti del gruppo Dams dell’Unical che hanno curato l’iniziativa, il dramma scettico borghese si cala nella tradizione delle maschere popolari e la lingua “bassa” del dialetto si fa lingua “alta” del pensiero.
Il primo appuntamento con l’omaggio ad Eduardo è in calendario dal 3 al 7 febbraio all’Unical e si dividerà tra l’University club e il Teatro auditorium. Ma il progetto, pensato ed elaborato all’Unical, dal Cams e dal Dipartimento di Studi Umanistici, sarà itinerante lungo tutto il 2014, con la collaborazione del Centro sperimentale di cinematografia/Cineteca nazionale e la Fondazione Eduardo De Filippo e la nascita di una rete che coinvolge atenei e teatri del centro sud, che si sono aggregati all’ateneo di Arcavacata.
Dopo l’apertura all’Unical, l’iniziativa farà tappa all’Università di Salerno, a Roma (alla Cineteca nazionale/Cinema Trevi), a Taormina (con il sostegno dell’Università di Messina), a Napoli, dov’è coinvolta l’Università Suor Orsola Benincasa. «Eduardo è una delle figure cardine del ‘900 italiano. Ha attraversato un intero secolo, con un ruolo decisivo nel teatro e nel cinema italiano. È stato anche docente di drammaturgia a La Sapienza e delle sue lezioni Ferruccio Marotti ha raccolto un materiale audiovisivo importante. In occasione dell’appuntamento romano – racconta De Gaetano, ordinario di Filmologia del dipartimento di Studi umanistici dell’Unical – ci sarà una sezione dedicata alla proiezione di quei video. Eduardo ha ripreso la grande tradizione del dramma borghese, acquisita tramite Pirandello: tra il vecchio maestro e il nuovo emergente grande autore teatrale – insieme hanno scritto “L’abito nuovo” – s’era instaurata un’attrazione reciproca. Quella tradizione è stata proiettata, incarnata da De Filippo nella commedia popolare di maschere italiana, con un effetto espressivamente elevato e molto originale».
La settimana dal 3 al 7 febbraio all’Unical sarà dedicata alla proiezione di film di Eduardo, scelti in collaborazione con la Cineteca nazionale. «Eduardo è soprattutto un autore di teatro, ma ha realizzato film importanti che hanno dialogato con momenti significativi del cinema italiano. Penso al rapporto tra “Napoli milionaria” e il neorealismo. Ma, per leggere il profondo sentimento scettico e critico delle commedie di Eduardo rispetto alla tradizione cinematografica italiana, prendo ad esempio “Ragazze da marito”. È un film del 1952. In quel periodo la “commedia matrimoniale” era raccontata dal nostro cinema con “Poveri ma belli” o “Le ragazze di piazza di Spagna”. Commedie ascensionali, per dirla con Grande, che raccontavano il passaggio dai vecchi ai giovani attraverso l’istituzione cardine del matrimonio. De Filippo nel ‘52 fa la sua “commedia del matrimonio”. L’intreccio qui non è quello dei giovani che vogliono sposarsi, dei vecchi che li ostacolano, del lieto fine che poi arriva. Qui il punto di vista è quello dei vecchi. Una madre che vuole sistemare bene le figlie, il marito, De Filippo, impiegato pubblico, che arriva a farsi corrompere per guadagnare i soldi necessari e mandare le ragazze in vacanza con la mamma su una spiaggia d’élite dove immaginano di poter conoscere i ragazzi giusti. Sono poveri, ma anche cinici. I film di De Filippo evidenziano il controcanto scettico rispetto ai generi e alle forme più consolidate del nostro cinema».
Il progetto sarà accompagnato dagli spettacoli della stagione del teatro auditorium. «L’omaggio a De Filippo sarà la linea dominante dell’offerta culturale dell’ateneo, che vuole richiamare l’attenzione e la presenza di tutto il territorio», spiega De Gaetano. La data più attesa è a maggio, con l’arrivo di Toni Servillo. Dal 20 al 22 maggio, sono in programma una giornata di studio dedicata a Servillo e al suo rapporto con la tradizione attoriale, l’idea di maschera e la drammaturgia di scena, una rassegna dedicata al suo cinema e un recital conclusivo “Servillo legge Napoli”. In quell’occasione sarà presentata “Maschera”, il numero 22 di Fata Morgana, la rivista del gruppo Dams, aperto proprio da una conversazione con Servillo. Le altre tappe, da febbraio fino all’autunno, avranno temi diversi. A Salerno “Eduardo con gli attori e le forme della messinscena”, a Roma “Eduardo in teatro, cinema e televisione”. A Taormina, che ospitò la sua ultima apparizione pubblica, si parlerà di “Eduardo, i linguaggi e le scritture”, nel rapporto, tra gli altri, con la Morante e Carmelo Bene. Infine a Napoli, in autunno, l’arte di Eduardo sarà messa in rapporto con le figure antropologiche – dal sogno al cibo – proprie di Napoli e del sud.
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