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NANCY Brilli indossa i panni della Mirandolina goldoniana ed inaugura la stagione di prosa del Rendano. L’attrice brillante, infatti, sarà sul palco del teatro di tradizione cosentino a metà dicembre per proporre la nuova versione de “La Locandiera” di Goldoni, diretta da Giuseppe Marini. Una sorta di anteprima della stagione, visto che «a gennaio parte la lirica. È stata un po’ una forzatura – spiega la direttrice artistica del teatro Isabel Russinova – perchè il teatro sarà chiuso per ristrutturazione e questo è uno spettacolo di giro, quella di dicembre era l’unica data disponibile».
La Russinova fa il suo annuncio durante l’audizione in commissione Cultura del Comune. Un modo per agire di concerto con l’amministrazione. «Sono molto rispettosa e attenta nel coniugare economia e qualità», spiega. Anche perchè il suo predecessore, Albino Taggeo, aveva impegnato risorse che non erano presenti in cassa. E ha dovuto fare le valigie.
Il rispetto del budget destinato alla programmazione del Rendano è il punto di partenza imprescindibile. E, per conoscerne l’entità, bisognerà aspettare ancora qualche giorno. «Occorre – ha spiegato la Russinova al Presidente della commissione Nigro e alla vice presidente Maria Lucente – saper amministrare al meglio il budget che sarà messo a disposizione».
«La commissione cultura – ha aggiunto – dovrà avere un compito molto importante e propositivo: quello, cioè, di discutere i progetti sul teatro con gli artisti del territorio, affinché questi ultimi possano esprimere compiutamente le loro potenzialità».
Intanto, la direttrice artistica anticipa quello che sarà il filo conduttore della stagione di prosa: la parola. «Intesa come importanza delle cose dette – spiega – può avere un peso molto importante, le chiacchiere sono altro».
Il dono della parola non manca di certo alla protagonista della commedia goldoniana, scritta nel 1750 e Nancy Brilli, protagonista di fiction tv e commedie all’italiana, sembra l’interprete ideale. Mirandolina è infatti il primo personaggio di donna moderna. Fredda, calcolatrice, perfida, mette in scena una spietata e modernissima lotta fra i sessi in cui il narcisismo, da sempre, sembra trovare terreno fertile. In un perverso, quanto sterile, gioco di relazioni pericolose, in cui l’amore è sostituito dalla finzione.
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