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REGGIO CALABRIA – Brusco…calo di temperature a Reggio Calabria. In attesa dell’anticiclone delle Azzorre che porterà di nuovo il caldo in città, i reggini non perdono tempo e trascorrono le serate tra disco e concerti. Entrambe le possibilità sono state offerte agli ospiti del Mirablù che lo scorso giovedì hanno affollato il locale. Le firme di Natale Canale, proprietario del lido, e consorte, continuano a proporre alla movida ‘night and day’ delle divertenti alternative prima che la stagione estiva giunga al termine. Silvana De Paoli, la signora Mirablù, non ha mai perso di vista le esigenze dei suoi ragazzi, e la scorsa settimana ha proposto un concerto in versione rap. Il cantante? Giovanni Miraldi, in arte “Brusco”. Conosciuto prima come “Papa Giovanni” o “Papa G”, è famoso per la sua carriera solista e come membro di una delle ‘posse’ storiche del reggae italiano: la Villa Ada Posse, un gruppo di artisti raggamuffin di Roma, un sottogenere della musica reggae in sostanza.
I Villa Ada Posse nascono nel 1991, prendendo il nome dal parco omonimo (Villa Ada) in cui fisicamente nacque il progetto. Il gruppo nasce nel periodo di massima espansione delle posse, nonché dell’attivismo dei centri sociali di tutta Italia. Brusco è uno dei membri fondatori, ma dal 2000 lavora da solo, e la scorsa notte ha fatto cantare a squarciagola fino alle prime ore del mattino centinaia di giovani provenienti da molte zone della Calabria. Amanti del genere e new entry si sono dati appuntamento al Mirablù per salutare una delle ultime notti di agosto, ma prima della chiusura della stagione estiva ci saranno ancor molte sorprese, promettono Silvana e Natale. “E poi – aggiunge Annamaria La Motta – continueremo insieme a divertirci al New Numero Nove per un inizio di stagione scoppiettante a partire da fine settembre”. Notti dell’album “estate 2012” immortalate negli scatti di Pasquale Minniti, un giovane reggino che della fotografia ha fatto un’arte, aggiudicandosi diversi premi, l’ultimo al ‘Calabria day’. E se la Photo è 4U, Brusco è per chi lo ama. Mai banale, ma sempre esplicito e diretto, insomma sul pezzo, che arriva dritto alle orecchie e guida la platea in una danza collettiva che contagia anche chi assiste al concerto al di là delle staccionate. Brusco sale sul palco e, un pezzo dopo un altro, fa suo il pubblico. Da Villa Ada in Roma al lido Mirablù nel cuore di Reggio Calabria sull’onda del raggae. Microfono in mano, in un palleggio continuo ora col selecter ora con la folla che a braccia alzate tiene il tempo, viene fuori un live da gustare in un unico sorso. Dal pubblico gli passano qualcosa di luminoso. Ah…è un cellulare, e Brusco canta e parla al telefono. Adesso gli passano qualcos’altro di luminoso: ah…non è un cellulare, ma Brusco accetta volentieri e intona “Solo Ganja”.
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