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Gianni Amelio contro la Mostra del Cinema di Venezia dell’ex direttore Marco Muller (oggi direttore designato del Festival di Roma). «La Mostra del Cinema di Venezia non ha voluto “Il primo uomo” dopo averlo selezionato», spiega il regista. «Il direttore del festival ha fatto una telefonata ai produttori francesi annunciando che il film veniva selezionato, ma è stato cancellato due giorni dopo – dice ancora Amelio -. Successivamente Piera Detassis mi ha chiamato chiedendomi “Il primo uomo” per il festival di Roma ma io ho detto di no per rabbia. I produttori francesi hanno poi voluto portare il film a Toronto, senza che fossi d’accordo. Lì ha vinto l’unico premio, quello della critica, ma io non sono andato. Il motivo – aggiunge – è che non credo che un festival serva a molto se il film non esce subito dopo. Per questo l’unico festival al quale volevo partecipare era Berlino, ma non è stato possibile». Gianni Amelio è da alcuni anni direttore artistico del Torino Film Festival. «Portare il film al mio festival? Non sarebbe stato elegante – dice, poi aggiunge – avrei portato una giuria di amici per premiarlo!». Con 70 sale al lancio il destino del film di Amelio, in Italia, è affidato al passaparola. In Francia, invece, tutto è rimandato a ottobre. «Ufficialmente – spiega Amelio – mi hanno spiegato che dal punto di vista del mercato è sbagliato uscire in questo periodo. In realtà ho il sospetto che il film sia considerato un pò troppo filo algerino e che la ferita di cui parlo in Francia sia ancorà tutt’altro che rimarginata. Non a caso i soli giornalisti che hanno scritto de “Il Primo uomo” dopo Toronto sono algerini. Nessun francese».
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