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Neve in Sila

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Quella in arrivo sarà in Calabria una Pasqua all’insegna del freddo e della pioggia, le previsioni meteo non promettono nulla di buono

UNA Pasqua imbiancata non è qualcosa che si vede tutti i giorni. In Sila si riuscirà addirittura a sciare. A Lorica, ad esempio, dove ieri Ferrovie della Calabria ha annunciato la riapertura degli impianti. «Grazie alle abbondanti nevicate degli ultimi giorni cadute sulle vette della Sila, da venerdì 7 (oggi) fino a lunedì 10 aprile, gli impianti di Lorica saranno regolarmente aperti – si legge in un comunicato – A Pasqua si scia».

Evento insolito le nevicate in aprile. Negli ultimi vent’anni – ricorda Luca Furnari, ricercatore Unical e membro del Centro Studi per il Monitoraggio e la Modellazione Ambientale del Dipartimento di Ingegneria dell’Ambiente – si è verificato solo nel 2003 e nel 2005, quando la nevicata fu anche piuttosto cospicua.

Le nevicate («una spolverata di qualche centimetro, sui rilievi») delle scorse ore potrebbero riproporsi anche a Pasqua. «Potremmo svegliarci con una spruzzata di neve sulle colline» dice Furnari.

Le previsioni meteo del resto per il weekend di Pasqua in Calabria non promettono bene. «È attesa pioggia su tutta la regione – continua Furnari – Una perturbazione che arriverà dalla fascia tirrenica. Si prevedono condizioni simili a quelle degli ultimi giorni: nuvolosità sparsa, temperature basse sotto le medie storiche del periodo, pioggia». Per Pasquetta è ancora presto per previsioni attendibili, «ma è molto probabile che anche la giornata di lunedì sarà interessata da fenomeni piovosi».

Dovrebbe andar meglio da martedì. «Secondo le proiezioni dell’European Centre for Medium-Range Weather Forecasts, che ci consentono di fare previsione a medio e lungo termine, tra martedì e mercoledì potremmo assistere a un rialzo delle temperature, che si avvicineranno alle medie storiche del periodo» anticipa Furnari.

Spingendo poi lo sguardo più in là, e sempre sulla scorta delle stime dell’Ecmwf, si può prevedere per i mesi successivi un trend opposto a quello a cui abbiamo assistito tra fine marzo e inizio aprile. «A maggio e giugno si dovrebbero registrare temperature di un grado o un grado e mezzo superiori alla media storica. Il condizionale è d’obbligo – avverte Funari – trattandosi di previsioni a lungo termine. Le proiezioni dell’Ecmwf ci dicono anche che al Sud si dovrebbe registrare un po’ di pioggia, mentre al Nord invece la tendenza sarà opposta. Il rischio, insomma, è quello di assistere nelle regioni settentrionali a un’altra estate particolarmente siccitosa».

Impossibile naturalmente prevedere il verificarsi di fenomeni estremi (le cosiddette ‘bombe d’acqua’), diventati ormai sempre più ricorrenti. Ma è un rischio con cui dovremo convivere, un altro effetto «del clima che cambia» conclude Furnari.

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