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A SEGUITO degli eventi bellici in Ucraina e le preoccupazioni per il rilascio di sostanze radioattive, le agenzia ambientali italiane, in stretto rapporto con l’Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione (ISIN), stanno dedicando particolare attenzione al monitoraggio dei radionuclidi in atmosfera. L’Arpacal è tra le agenzie ambientali che hanno potenziato i monitoraggi ordinari, previsti dalla REte di SOrveglianza della RADiottività (RESORAD) coordinata dall’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale).
Per individuare rapidamente innalzamenti di livelli di radioattività sono già attive le due centraline gamma, una nella sede di Crotone e un’altra a Mongiana, un campionatore di particolato atmosferico ad alto volume è operativo nella sede di Reggio Calabria, e sono state implementate le analisi di spettrometria gamma delle polveri su filtro, provenienti dalle stazioni di monitoraggio per la qualità dell’aria già attive.
Tali attività, svolte dai Servizi “Agenti Fisici” dell’agenzia, hanno lo scopo di rilevare ogni variazione della radioattività naturale e, nel caso di innalzamenti rispetto ai normali valori del fondo naturale, assicurare la tempestiva comunicazione dei dati alla rete nazionale (DBRad) dell’ISIN che coordina gli interventi in caso di emergenza ed è punto di contatto per le reti internazionali di allerta.
Ad oggi, i dati trasmessi dai laboratori Fisici di Arpacal, a seguito delle misurazioni effettuate, non hanno evidenziato alcuna anomalia. I dati sono in linea con quanto emerso anche dal monitoraggio svolto, con sistemi di altrettanto elevata sensibilità, sia in Italia che negli altri Paesi europei.
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