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Calabria, Sardegna e Sicilia sono le regioni italiane con il più basso tasso d’innovazione in Italia. A certificarlo è il “Quadro europeo di valutazione dell’innovazione 2019”, che, attraverso un complesso sistema di punteggi, analizza le performance delle circa 240 regioni dell’Unione e di quelle di Norvegia, Serbia e Svizzera.

La Sardegna, 204/ma in Europa e ultima in Italia, fa registrare un miglioramento delle sue performance di appena lo 0,3% rispetto al 2011, con un settore pubblico che investe in ricerca e sviluppo molto più di quanto facciano i privati. Insieme alla Sardegna, popolano il fondo della classifica europea anche Calabria (203/ma) e Sicilia (187/ma).

Per entrambe, il buon miglioramento delle performance (7,6% per la Calabria, 6,7% per la Sicilia) negli ultimi otto anni ha avuto come settori trainanti la spesa per le pmi in settori innovativi non legati a ricerca e sviluppo, il numero di pmi che fanno innovazione “in-house” e la vendita di nuovi prodotti nel mercato.

Tuttavia, punteggi molto bassi si registrano in campi come le domande di registrazione presentate all’Ufficio Ue per la proprietà intellettuale (Euipo) e all’Ufficio europeo dei brevetti (Epo), ma anche nel numero di laureati rispetto alla popolazione.

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