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Uno dei meme realizzato dalla pagina Facebook Sapore di male

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Il web si scatena con i meme dedicati al Bonus matrimoni proposto dalla Lega. Ecco una raccolta di quelli più divertenti

LA legge salva-matrimoni (in chiesa) proposta dalla Lega pare ormai destinata a restare in un cassetto. Da Palazzo Chigi hanno fatto sapere che non è allo studio del governo, al lavoro «per sostenere la famiglia con misure concrete e realizzabili».

Nel frattempo il testo, che ha come primo firmatario il deputato calabrese Domenico Furgiuele, si sta rivelando fonte inesauribile di ilarità e di meme sui social. A scatenare ingegno e inventiva delle principali pagine satiriche dei social è il “bonus” da 20mila euro che sarebbe destinato alle coppie under 35 che decidono di sposarsi in chiesa: in realtà non è proprio questo che prevede la proposta (lo spieghiamo più avanti), ma i meme fanno davvero tanto ridere.

Dalle “nuove” Barbie a una famosa scena di Aldo, Giovanni e Giacomo, passando per la rivisitazione di alcune celebri pellicole, ne troviamo di tutti i tipi, tra le pagine di sapore.di.male (765mila follower su Instagram), Le frasi di Osho (mezzo milione di follower su Twitter), Lo statale jonico (oltre 40mila follower su Instagram).

SFOGLIA LA FOTO-GALLERY DEI MEME

Cosa prevede la proposta di legge – Per salvare i matrimoni in chiesa, in calo secondo i promotori della legge anche perché più onerosi, si prevede in buona sostanza un’agevolazione fiscale: le coppie under 35 (che rispettano i requisiti di reddito previsti) potranno godere di una detrazione dall’imposta lorda del 20 per cento. I 20mila euro citati nel testo indicano il tetto massimo di spese sostenute per un matrimonio religioso su cui sarà possibile applicare la detrazione. Oltre quel tetto la detrazione non è applicabile.

«Per le spese documentate connesse alla celebrazione del matrimonio religioso, quali la passatoia e i libretti, l’addobbo floreale, gli abiti per gli sposi, il servizio di ristorazione, il servizio di acconciatura e il servizio fotografico, a decorrere dal 1° gennaio 2023 – si legge nella proposta – è riconosciuta una detrazione dall’imposta lorda nella misura del 20 per cento delle spese fino a un ammontare complessivo delle stesse (le spese sostenute, ndr) non superiore a 20.000 euro, da ripartire tra gli aventi diritto in cinque quote annuali di pari importo».

IL BONUS MATRIMONI DELLA LEGA: DETRAZIONI FINO A 4MILA EURO

Quindi le coppie potranno detrarre fino a 4mila euro, spalmati in cinque anni. La spesa prevista per lo Stato si aggirerebbe, prevedono i proponenti, intorno ai 700 milioni di euro. «Considerando il numero dei matrimoni nell’anno 2021, i quali ammontano a circa 179mila – scrivono nella relazione introduttiva – si prevede che la quota massima detraibile per coppia sarà pari al 20 per cento di 20.000 euro, cioè 4.000 euro da dividere in cinque quote costanti. A seguito di tale analisi risulta che la spesa prevista per il bonus matrimonio sarà pari a circa 716 milioni di euro, cioè a 143 milioni 200mila euro per cinque rate. La spesa potrà essere però più bassa, considerati il calo dei matrimoni nel nostro Paese e i requisiti richiesti per usufruire del bonus».

Le critiche – Le contestazioni sono piovute da tutte le parti. Da sinistra, come da destra, aree d’ispirazione cristiana comprese. Chi proprio non la boccia, chiede al massimo che venga estesa anche ai matrimoni civili. A criticarla, però, sono anche gli addetti ai lavori, ovvero il mondo del wedding.

«La proposta del bonus matrimonio avanzata dalla Lega è anacronistica. Noi ci siamo battuti per il bonus in un momento emergenziale in cui sarebbe stata una manna dal cielo per aziende che erano ferme per incentivare i matrimoni a non essere rimandati – dice all’Adnkronos/Labitalia Serena Ranieri, presidente Federmep, Feder matrimoni ed eventi privati – Certo, ci fa piacere che abbiano pensato a noi, ma ci lascia perplessi che non abbiano interpellato le associazioni di categoria per sentire le esigenze attuali. Infatti il mercato ha segnato una ripresa del 75% e le prospettive per il 2023 sono ottime: le location sono tutte prese, l’Italia è attrattiva per il pubblico straniero con il destination wedding».

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