La Guida Michelin
3 minuti per la letturaC’È una nuova stella calabrese nel firmamento della cucina italiana. Si tratta del ristorante Qafiz di Santa Cristina Aspromonte guidato da Nino Rossi. Si è svolta ieri all’Auditorium Paganini di Parma la presentazione della 64esima edizione della Guida Michelin dei migliori ristoranti italiani. Sono cinque i ristoranti calabresi che si aggiudicano una stella, quattro conferme e una novità: il Qafiz appunto.
La tradizionale “bibbia” rossa delle buona ristorazione ha confermato per la Calabria una stella al ristorante Antonio Abbruzzino di Catanzaro, al Dattilo di Strongoli, al Gambero Rosso di Marina di Gioiosa Jonica e al ristorante Pietramare Natural Food di Isola Capo Rizzuto. Di questi ristoranti più volte abbiamo parlato nelle nostre pagine dedicate alla cucina e nella rubrica “Tavole a Sud” curata dall’esperto Gianfranco Manfredi.
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Di Nino Rossi alla guida di Qafiz sappiamo che è uno chef giovane e che ha lavorato in varie cucine per poi perfezionarsi presso il tirolese Norbert Niederkofler della Rosa Alpina di San Cassiano, un trestellato Michelin.
Come dice Manfredi, Rossi «ha trasformato il bel casale ottocentesco di famiglia nello scrigno di una cucina moderna, “alta” eppure semplice e leggera, dalla notevole personalità». E così «dopo fatiche, sperimentazioni e un lavoro di una squadra che è una famiglia oggi è arrivato il premio più grande» scrive Rossi sul suo profilo Facebook. Chi lo conosce lo descrive come un grande professionista che sa ben gestire i 16 coperti del suo ristorante ma anche enormi banchetti. Gentile, educato, tra i fornelli è un “duro” e gestisce con grande grinta la sua brigata formata da tanti giovani.
Il suo ristorante l’ha chiamato Qafiz, il termine arabo che ha dato origine al “cafisu”, l’antica misura locale per l’olio. Nino è uno chef giovane come giovani sono anche gli chef che spiccano nelle cucine degli altri ristoranti stellati calabresi.
È il sesto anno di seguito che il ristorante di Antonio Abbruzzino viene insignito dalla stella Michelin. Il ristorante è un bell’esempio di raffinata inventiva, grazie anche alla felice successione generazionale, di padre in figlio, da Antonio a Luca.
Il pluripremiato ristorante Dattilo è uno scrigno di charme che si affaccia sullo Jonio. Nell’antico frantoio, scrive Manfredi, sfilano piatti ambiziosi e ricercati, tutti territorio, gusto e sapori nitidi, dove spiccano le doti culinarie di Caterina Ceraudo da poco insignita del riconoscimento di Miglior Chef Under 35 ricevuto ai Food Community Awards di foodcommunity.it. Il Gambero rosso di Marina di Gioiosa è un faro eno-gastro-ittico del Sud dove la cucina “trasforma la materia della natura in gustose creazioni della cultura”.
Il Pietramare Natural Food è parte di un fascinoso relais – disegnato da matite che hanno scandito con mano felice la spiaggia attrezzata dal suggestivo design e la sciccosa zona piscina – e ha l’eleganza confortante di un grande ristorante.
A livello nazionale arriva la decima terza stella italiana: Mauro Uliassi dell’Uliassi di Senigallia. Attesa delusa però per Carlo Cracco che non prende la seconda stella in Galleria a Milano. Antonino Cannavacciuolo invece «pigliatutto» con una stella per ciascuno dei suoi bistrot di Torino e Novara.
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