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SUD, scuole e sicurezza. Il tema è attuale, ma anche incredibilmente datato. E ciò che più conta, a poche ore dalla ripresa delle lezioni, è sapere che bambini e ragazzi non corrono alcun rischio a rientrare nelle aule del Sud come in quelle di tutta Italia.
Ma è davvero così? Per la Calabria – e per una volta Governo, enti locali ed associazioni sono d’accordo – le notizie sono due. Una buona e l’altra cattiva. Quella cattiva è che si tratta di una regione che, oltre a ricadere nella zona sismica di maggiore pericolosità, si trova a dover gestire un patrimonio gravemente abbandonato, forse il peggiore in Italia.
La buona notizia è che sembra essere il territorio che più di ogni altro ha compreso l’urgenza del problema, contrapponendo ad uno stato delle cose così disastroso un metodo di programmazione talmente appropriato da essere preso a modello nazionale. Più in generale, l’estate, oltre ad aver fatto i conti con il terremoto di Ischia, ha registrato forti polemiche e preoccupazioni dopo la pubblicazione dei dati nazionali tutt’altro che rassicuranti, e tutt’altro che aggiornati, ricavati dall’Anagrafe dell’edilizia scolastica on line del Miur. Ma ha visto anche l’approvazione delle nuove misure finanziarie varate dal Governo.
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