Alfredo Pirri
3 minuti per la letturaCompie oggi, 25 gennaio 2022, 65 anni Alfredo Pirri, artista di chiara fama internazionale, nato a Cosenza, a Roma da anni. La Calabria non ha molto onorato la sua arte, tranne poche eccezioni come quella del progetto “Piazza” per il Museo archeologico di Reggio Calabria.
Eppure Alfredo con le sue opere che si confrontano spesso con l’architettura, la pittura, la scultura, l’installazione che occupa lo spazio pubblico, ha giganteggiato in tutto il mondo.
Protagonista alla Biennale di Venezia, al Moma di New York con curatela di Achille Bonito Oliva con cui ha collaborato nel laboratorio della Certosa di Padula, docente alla Bezalel Academy of Arts and Design di Gerusalemme, autore di installazioni nella Bosnia post guerra, oppure “Passi” “site-specific” di alto vertice dell’interazione artista e spettatore, solo per rievocare alcuni dei suoi grandi successi.
Stretto sodale di Janis Kounellis, amico personale di Roberto Benigni; un’opera di Pirri è anche centrale nel film “La tigre e la neve”, in cui tra l’altro recitavano le sue due giovani figlie. Alfredo è sposato con Valentina Valentini, docente di teatro che ha dato molto prestigio all’Università della Calabria. Ateneo che fu rivendicato nelle lotte del giovane studente Pirri a Cosenza con le istanze del Movimento di quegli anni.
Figlio di un ferroviere appassionato d’arte e fotografia, a soli 13 anni frequenta a Cosenza lo studio del suo professore di educazione artistica. Continuerà ad avere un fecondo rapporto con i suoi professori nell’appena costituito Liceo Artistico. Sono anni d’impegno politico che si affronta da giovanissimi. Militante del circolo “Malatesta” si confrontò con le eresie situazioniste molto in voga in quel periodo.
Pirri diventerà un’artista marxista che avrà un rapporto dialettico con il Movimento del ’77 di Bologna, in seguito con il postmoderno, creando un originale pensiero supportato da grandi confronti con altri artisti e pensatori custodito in preziose pubblicazioni librarie. Da ricordare anche la collaborazione con un altro calabrese a Firenze, che era stato suo compagno di liceo. Pirri, infatti, cura le scenografie della celebre “Eneide” dei Krypton di Giancarlo Cauteruccio con musiche dei Litfiba che segneranno un punto storico della neoavanguardia teatrale italiana
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Alfredo giovanissimo sfrutta la tessera per i viaggi gratuiti che spettano ad un figlio di ferroviere per andare ogni settimana a seguire le grandi esposizioni e discussioni che agitano l’arte italiana. Un calabrese che guarda le tensioni culturali del mondo, ma anche impegnato nella sua Cosenza a guidare l’Arci locale che negli anni Settanta farà nascere importanti casematte del reticolo politico e culturale locale che ancora vivono in città.
Pirri che si forma tra Milano e Firenze e arriva a Roma il giorno dei funerali di Pier Paolo Pasolini e si reca a piazza Farnese, ascoltando l’orazione di Alberto Moravia rimanendo per sempre legato alla profezia del grande intellettuale.
Un artista poliedrico che sa mettere in relazione la dimensione pubblica dell’arte con il suo essere ridotta a fatto clandestino come aveva vaticinato Duchamp Alfredo è un artista che preserva se stesso.
E Pirri ha sempre rispettato la sua parola, sapendo mercanteggiarla con il mondo e di cui il mondo tiene conto. Un’arte coerente sta alla base delle sue molte ciclopiche creazioni.
È triste che la Calabria e Cosenza non abbiano mai saputo proporre l’arte di Alfredo Pirri ai propri residenti. È giunta l’ora di allestire una grande retrospettiva delle sue opere, non come mero omaggio, ma come riflessione del ruolo degli intellettuali della nostra regione che trovano il riconoscimento in altri territori. Istituzioni pubbliche e fondazioni farebbero bene a far proprio questo ragionamento.
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