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Studenti Universitari

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COSENZA – Ogni rapporto sul diritto allo studio è la fotografia di un’Italia divisa in due. A parità di requisiti – uguali in tutto il Paese – uno studente che ottiene la borsa di studio in Lombardia, Toscana o Emilia non è certo di ottenerla in Calabria.

Da un lato ci sono le regioni virtuose (e non sono solo quelle del Nord), che nel rapporto tra idonei alla borsa di studio ed effettivi beneficiari segnano un rotondo 100 per cento, e dall’altro quelle in cui esiste ancora la figura dell’idoneo non beneficiario. C’è chi lo definisce un mostro giuridico: è lo studente che ha i requisiti di merito e di reddito per ottenere la borsa di studio, ma non riceve un euro perché le risorse non bastano. Con buona pace del dettato costituzionale.

All’Università della Calabria, ad esempio, gli idonei alla borsa di studio sono in media 5mila ogni anno, ma solo il 60 per cento ottiene la borsa. Una percentuale, in realtà, che è già una performance lusinghiera, se si considera che in passato ci si attestava intorno al 35 per cento. Per centrare l’en plein l’Unical ha bisogno di 5,4 milioni di euro: tanto manca per coprire un fabbisogno di circa 18,3 milioni.

 

A Catanzaro (dati del dicembre 2016, apparsi sul Sole 24 ore) la copertura delle borse non è andata oltre il 25,4 per cento, mentre a Reggio si è attestata attorno all’84 nel recente passato. I conti, ad ogni modo, sono presto fatti.

«Per garantire la borsa di studio a tutti gli studenti idonei dei tre atenei calabresi sono sufficienti 8 milioni di euro», spiega Michele Leonetti, rappresentante degli studenti dell’Unical all’interno del Senato accademico, in quota “Rinnovamento è futuro”. Gli studenti idonei, in tutta la regione, sono circa 8.500, per un fabbisogno complessivo di 26 milioni 350mila euro. La contribuzione studentesca (la tassa per il diritto allo studio) concorre per 6 milioni 800mila euro, il Fondo integrativo statale per 9 milioni, la Regione – con misure straordinarie finanziate con il Por – per 2 milioni e mezzo. «Al netto di queste risorse, mancano all’appello 8 milioni di euro. Con un impegno finanziario della Regione – spiega Leonetti – si potrebbe cancellare la figura dell’idoneo non beneficiario».

Senza contare che il riparto del Fondo integrativo statale tiene conto della virtuosità delle regioni: lo stanziamento aumenta man mano che la percentuale di copertura delle borse si avvicina al 100 per cento. «Altri 8 milioni di euro per garantire un diritto costituzionale a tutti gli studenti calabresi. In questi ultimi anni c’è stato uno sforzo importante da parte dell’Unical e della Regione Calabria per aumentare le risorse, ma non è ancora abbastanza. Noi crediamo che il governatore Oliverio, per formazione politica, non possa non aver a cuore un tema di questa portata – continua Leonetti – Prevedere nel bilancio regionale, come misura strutturale e non più straordinaria, le risorse necessarie per la copertura delle borse di studio significa venire incontro alle esigenze di ragazzi che si impegnano, che sono meritevoli e che provengono dai ceti meno abbienti. Sono ragazzi che oggi si vedono negato un diritto riconosciuto invece ai propri coetanei in altre regioni d’Italia». Leonetti chiede un tavolo in Cittadella, con il governatore Oliverio e gli uffici dell’Alta formazione, per individuare le misure più adatte. Ma sollecita anche un impegno diretto del Consiglio regionale.

«Vorremmo essere ascoltati nelle commissioni competenti e vedere poi il tema all’ordine del giorno del Consiglio regionale» dice il rappresentante in Senato accademico, che è anche presidente dell’associazione studentesca Sud. «Da questo dipende anche l’attrattività del nostro sistema universitario. Non basta aumentare i corsi di laurea o modificare l’offerta didattica – aggiunge Leonetti – se non si garantisce il diritto allo studio».

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