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Il documentario “Italianesi”, diretto da Saverio La Ruina, ha conquistato il podio della 22ª edizione del Tirana Film Festival trionfando nella categoria Panorama Reflecting Albania.
Il documentario “Italianesi”, diretto da Saverio La Ruina, ha conquistato il podio della 22ª edizione del Tirana Film Festival trionfando nella categoria Panorama Reflecting Albania. La pellicola, presentata in anteprima mondiale lo scorso 24 settembre presso l’Agimi Art Center di Tirana, ha visto la partecipazione del regista, del direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Tirana, Alessandro Ruggera, e della Calabria Film Commission.
Prodotto da Scena Verticale e realizzato con il sostegno della Calabria Film Commission, “Italianesi” offre uno sguardo intenso e penetrante su un capitolo spesso trascurato della storia italiana. Ispirato a un’opera teatrale che La Ruina ha portato in scena nel 2011—che gli è valsa il Premio Ubu 2012 come miglior attore e la nomination per il miglior nuovo testo italiano—il documentario racconta, attraverso le testimonianze dirette dei protagonisti, una realtà misconosciuta che ha segnato il destino di migliaia di italiani fino al 1955. Italiani bloccati in Albania dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale.
IL COMMENTO DEL REGISTA SAVERIO LA RUINA
«Sono davvero felice di questo premio», ha dichiarato Saverio La Ruina, esprimendo il suo entusiasmo per la possibilità di far conoscere una verità storica così importante. «Condivido ciò che mi ha detto un amico cineasta albanese: guardare ciò che è accaduto a questi italiani durante quegli anni in Albania è un modo per gli albanesi di guardarsi da fuori e riflettere sul destino di tutta la popolazione albanese durante la dittatura». Queste parole evidenziano l’intreccio di storie che uniscono i destini di due nazioni, invitando a una riflessione profonda sulle esperienze condivise.
ITALIANESI: LA SINOSSI
“Italianesi” si concentra su una pagina di storia spesso trascurata dai libri: alla fine della Seconda Guerra Mondiale, circa 25.000 italiani, tra civili e militari, rimasero bloccati in Albania. Mentre la maggior parte di loro fu rimpatriata, centinaia restarono nel Paese balcanico, vittime della chiusura politica imposta dal regime comunista albanese. Solo con la caduta del regime, nel 1991, questi uomini e donne riuscirono a riabbracciare il sogno italiano. La storia di Pierino Cieno, uno dei tanti figli di genitori italiani e albanesi, è emblematica di questa esperienza. Internato con la madre in un campo di detenzione a Savër e poi a Belsh, Pierino conoscerà la libertà solo con la caduta del regime, dopo quarant’anni di attesa e sogni di un’Italia lontana.
Nel 1991, circa quattrocento cittadini italiani e i loro discendenti furono rimpatriati dal Governo italiano tramite l’operazione C.O.R.A., convinti di essere accolti come eroi. Paradossalmente, si trovarono a vivere un’identità ambivalente: “italiani in Albania e albanesi in Italia”. Questa condizione di “Italianesi” diventa il fulcro del documentario.
L’IMPORTANZA DI FARE LUCE SUL PASSATO
In un contesto in cui la memoria storica rischia di essere dimenticata, “Italianesi” riesce a riportare all’attenzione del pubblico una storia rimasta a lungo ai margini. Il riconoscimento ricevuto al Tirana Film Festival non è solo un successo per Saverio La Ruina e il suo team, ma anche un invito a riflettere su storie che meritano di essere raccontate e ascoltate. Con il suo stile narrativo asciutto ma toccante, Saverio La Ruina continua a dimostrarsi un narratore sensibile e capace di dare voce agli invisibili della storia.
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