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Marcello Manna

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«Il David di Donatello a Swamy Rotolo ci restituisce l’immagine di una Calabria che vede nelle nuove generazioni declinare al futuro nuove narrazioni della nostra terra». Con queste parole il presidente dell’Anci Calabria, Marcello Manna, commenta la vittoria ai David di Donatello dell’attrice gioiese Swamy Rotolo, premiata come miglior attrice protagonista per il suo ruolo in “A Chiara”.

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«La settima arte, che rappresenta per la regione una delle eccellenze peculiari del nostro patrimonio identitario – prosegue Manna – sta vivendo una nuova primavera grazie al contributo di chi come Jonas Carpignano racconta, con la lingua delle immagini, le nostre latitudini. La Calabria, grazie ai suoi talenti e alle sue maestranze è entrata di diritto, in questi ultimi anni, dentro quella scorta che molti critici individuano nella nuova nouvelle vague del cinema italiano. Frammartino, Costabile, Carpignano, così come tanti altri, hanno reso la settima arte fonte di radicale ridefinizione dell’immaginario collettivo, come dei valori individuali e sociali. Il cinema è divenuto il medium che, forse, molto più di altri contribuisce a riorientare i tratti delle culture ad esso preesistenti, a segnare il passo della loro successiva evoluzione e a costituirsi per questo, ancora oggi, come ambito di osservazione privilegiato a partire dal quale è anche possibile cogliere gli elementi salienti e generali della nostra recente storia culturale».

«Proprio questo sguardo pluralista sulla nostra realtà e i suoi mutamenti dovremmo tutelare e incentivare – aggiunge il presidente Anci – considerando il cinema quale strumento di valorizzazione e promozione culturale e territoriale. È proprio il territorio uno degli elementi essenziali da incentivare attraverso politiche mirate. Il paesaggio è ciò che resta del film anche quando le telecamere si sono spente. Gli attori escono dal personaggio, ma per ogni location esiste una comunità e una paesaggio che vogliono essere raccontati oltre i titoli di coda».

«Per questo auspichiamo che si possa trovare sinergia tra enti e che il moltiplicarsi di queste esperienze, i riconoscimenti al lavoro dei nostri cineasti, tecnici, attori sia tutelato a più livelli. La gioia e la commozione incontenibili di Swamy sono lo specchio di una Calabria che guarda al futuro con rinnovato spirito audace, rivoluzionario, plurale. Una Calabria che vogliamo continuare a raccontare», conclude Manna.

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