Francesco Misiano
3 minuti per la letturaAnche se le restrizioni Covid rendono al momento impossibile l’allestimento fisico della mostra, programmata presso la Biblioteca Nazionale di Cosenza, la Cineteca della Calabria propone un inedito allestimento virtuale della Mostra Francesco Misiano, Cinema e rivoluzione sostenuta dal Mibact, in occasione degli eventi del Premio Mario Gallo 2020/2021. L’allestimento virtuale è visitabile su Artsteps e sulle pagine social della Casa del Cinema e del Premio Mario Gallo. Recuperare storie e figure internazionali del cinema è, da sempre, la finalità della Cineteca della Calabria che negli anni ha recuperato personaggi dimenticati come il regista Elio Ruffo, i direttori della fotografia Tony Gaudio e Nichoals Musuraca e lo stesso Francesco Misiano.
Cittadino del mondo, Misiano nasce nel 1884 ad Ardore, un paesino della bassa costiera jonica calabrese. Trasferitosi a Napoli e iscrittosi al Partito Socialista Italiano, lo ritroviamo nel 1918 a Berlino dove, a fianco di Rosa Luxemburg e Karl Liebnicht, partecipa ai moti spartachisti e per questo viene catturato ed imprigionato. Nel 1919 inizia la sua carriera politica. Nel 1921 partecipa al XVII Congresso del PSI e alla successiva fondazione del Partito Comunista d’Italia, venendo incluso nel comitato centrale come rappresentante dei massimalisti di sinistra e diventandone anche deputato. È costretto all’esilio nel 1921. Da questo momento, inizia la sua carriera internazionale nel SOI (Soccorso Operaio Internazionale) nato per sostenere il proletariato di tutti i paesi.
La sua carriera cinematografica inizia con l’amicizia del miliardario tedesco Willi Munzemberg con il quale collabora con lo stesso SOI stabilendo una rete di collaborazioni tra Francia, Germania ed Unione Sovietica. Ed è qui che Misiano diventa prima Direttore e poi Presidente della Mezrabpom-Rus, la più importante casa di produzione sovietica tra gli anni ‘20 e gli anni ‘30 del ‘900 che produce registi importanti come Pudovkin ma anche commedie, film storici, il primo film di fantascienza russa Aelita di Serghiej Protazanov e il primo film sonoro sovietico Il cammino verso la vita di Nikolai Ekk. Questi sono anche gli anni della Prometheus-Film Ag, importante casa di produzione e di distribuzione cinematografica tedesca che fa capo a Misiano e Munzemberg. In questo contesto i due producono autori importanti e distribuiscono La corazzata Potemkin di Sergej Ejzenstein. Ma la sua impresa davvero mirabile resta quella di aver gettato un ponte tra gli Stati Uniti d’America e l’Unione Sovietica documentato dalla realizzazione del film Il bacio di Mary Pickford di Serghiej Komarov.
Francesco Misiano, forte dei suoi rapporti internazionali, tenta l’impossibile: invitare a Mosca Douglas Fairbanks Jr., “ambasciatore di Hollywood nel mondo” e la moglie Mary Pickford, la “fidanzata d’America”. I due accettano e la più popolare coppia del cinema americano di quegli anni arriva in Unione Sovietica nel luglio del 1926 seguita da uno stuolo di cineoperatori in una memorabile giornata di mondanità cinematografica nella Russia bolscevica. Il pubblico russo si scatena di fronte all’arrivo dei due divi americani e le scene girate a loro insaputa confluiranno, appunto, nel film Il bacio di Mary Pickford. Nel 1933, quando Hitler sale al potere, Misiano accoglie nella Mezrapbom registi, sceneggiatori ed intellettuali in fuga dal Nazismo che trovano nella società di produzione sovietica la possibilità di esprimere il loro talento in piena libertà. Ma, con il passare degli anni, i suoi rapporti con il regime stalinista vanno peggiorando probabilmente per la sua grande autonomia e libertà di pensiero.
Muore nel 1936 a soli 52 anni per una grave malattia, in pieno terrore staliniano. La storia leggendaria di questo militante rivoluzionario, produttore cinematografico, grande operatore culturale e uomo di pace, nel senso più politico che si possa immaginare, che ha segnato la storia del cinema sovietico e mondiale, esce dall’oblio negli anni 2000 grazie alle ricerche della Cineteca della Calabria che hanno portato alla fondazione, unitamente al Comune di Ardore, di un “Centro studi e ricerche Francesco Misiano”. Ora c’è la possibilità di conoscere la figura straordinaria di Misiano con questo allestimento virtuale curato da Eugenio Attanasio e realizzato da Mattia e Antonio Renda, nell’ambito degli eventi del premio Mario Gallo 20/21, coordinati da Mariarosaria Donato.
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