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TAVERNA (CZ) – Mattia Preti ancora protagonista di una nuova, straordinaria stagione museale, l’ennesima occasione culturale per la città natale del Cavaliere calabrese. Protagonisti dell’allestimento “Capolavori e riscoperte in un caleidoscopio del Seicento” i massimi rappresentanti del Seicento pittorico italiano: Luca Giordano, Mattia e Gregorio Preti, Salvator Rosa, Giovan Battista Spinelli. Questi gli autori delle 16 opere che, per tutto il periodo estivo, saranno esposte nella nuova sala espositiva del museo civico di Taverna. Sedici dipinti donati da collezionisti italiani ed esteri, tra questi “San Girolamo” di Mattia Preti, fino a pochi mesi fa di proprietà di una collezione privata viennese. Da privilegiati visitatori solitari, aggirandosi in silenzio all’interno della sala, si resta letteralmente rapiti di fronte ai due dipinti attribuiti a Salvator Rosa, al “San Giovanni decollato” dallo sconvolgente impatto emotivo ed alla tela, la cui paternità pare contesa tra i fratelli Preti, raffigurante Gesù Bambino affiancato da San Giacomo e San Giovannino. Una mostra importante dunque, che farà da pregevole apripista al “San Giovanni” di Caravaggio atteso in autunno.
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«Questa mostra – ha dichiarato Giuseppe Valentino,direttore del Museo Civico – è il suggello della nostra crescita. Abbiamo incassato la fiducia dei musei internazionali lo scorso anno e dei collezionisti privati oggi, non è facile conquistare la loro fiducia, noi ci siamo riusciti». La grande novità del nuovo importante allestimento è data comunque dal nuovo spazio espositivo. L’antico refettorio dei domenicani, eretto nel 1465, nel corso dei secoli ha vissuto alterne fortune trasformandosi, di volta in volta in deposito del carcere, palestra e laboratorio. Oggi, grazie alla perseveranza dell’amministrazione comunale guidata da Eugenio Canino, riacquista la dignità di spazio architettonico che merita. Il Museo Civico di Taverna è una realtà acclarata nel territorio regionale, un presidio culturale ed artistico importante, in grado di fornire input per attività finalizzate alla promozione di eventi dalla risonanza internazionale. Eugenio Canino, nel corso del convegno inaugurale, moderato da Costantino Mustari a cui hanno presenziato il prefetto Raffaele Cannizzaro, Franco Colosimo, presidente del Gal Valle del Crocchio e gli amministratori dei comuni limitrofi, si è mostrato evidentemente orgoglioso.
La sua Taverna, al centro di eventi culturali da far tremare i polsi anche ai musei più titolati, in questo ultimo anno è cresciuta a livello esponenziale. «Abbiamo mantenuto la promessa- ha dichiarato -il quarto centenario non è rimasto un evento sporadico. Abbiamo altresì dimostrato che anche in questa Regione si può programmare e progettare un evento di grandi proporzioni». Su questo suo concetto, la chiosa di Mario Caligiuri, insieme a lui deus ex machina degli eventi celebrativi in onore di Preti: «La mostra che inauguriamo è straordinaria, che non stupirebbe se la trovassimo a Berlino o a Parigi. Invece è qua, nel cuore della Calabria, nel cuore della Sila, a Taverna, a dimostrazione che il riscatto della nostra terra passa attraverso l’arte e la cultura ed aldilà di ogni evidenza contraria, stiamo rinascendo, proprio attraverso l’arte e la cultura».
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