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ROMA – Con 3.853 nuove diagnosi di infezione l’incidenza dell’Hiv nel 2012 ha fatto segnare un aumento di circa cento casi rispetto all’anno prima. I casi di Aids conclamato diagnosticati sono, invece, 715. In questo quadro la Calabria è la regione d’Italia che segna l’incidenza più bassa contro la Lombardia dove, invece, si registra l’incidenza più alta con il 27,6% del totale dei casi registrati. 

A fornire le informazioni statistiche per l’anno 2012 è un aggiornamento sulle nuove diagnosi di infezione da Hiv e dei casi di Aids in Italia effettuato dal Centro Operativo Aids dell’Istituto Superiore di Sanità. 
Per quanto riguarda nello specifico la Calabria, dallo studio si evidenzia che nel corso del 2012 sono stati diagnosticati in Calabria solo 4 nuovi casi, quattordici in meno rispetto all’anno precendete. Nell’analisi storica del trend calabrese vale la pena notare che dal 2009 al 2012 sono stati registrati complessivamente 154 casi di infezione ripartiti in 18 nel 2009, 114 nel 2010, 18 nel 2011 e soli 4 nel 2012, dato quest’ultimo superiore solo al Molise che ne ha registrati 3, anche se in termini di incidenza, per il rapporto con la popolazione residente, la Calabria fa registrare complessivamente il dato migliore. Bisogna evidenziare, comunque, che le 4 nuove segnalazioni sono quelle effettuate in Calabria. In relatà, però, i nuovi malati residenti sono 12, per 8, infatti, pur trattandosi di cittadini calabresi la diagnosi è stata fatta fuori dalla regione e quindi registrata altrove. Dei 12 nuovi malati 9 sono italiani mentre 3 sono stranieri
Analizzando la situazione su un piano più complessivo, secondo quanto evidenziato nello studio più della metà delle segnalazioni sono pervenute da Lombardia (27,6%), Lazio (14,5%) ed Emilia-Romagna (10,4%) con una incidenza per abitante sostanzialmente stabile dal 2007. 
Tra i dati evidenziati appare significativo l’aumento dell’età media al momento della diagnosi di infezione da Hiv. Nell’arco di quasi 30 anni per i maschi è passata da 26 a 38 anni, per le donne, da 24 a 36 anni. In calo la proporzione di donne nei casi di diagnosi di infezione da Hiv. Il rapporto maschio-femmina, secondo i dati, nel 2012 è aumentato a 3,8. Per quanto riguarda le modalità di trasmissione, sono in notevole diminuzione i casi di contrazione attraverso l’iniezione di sostanza, precipitati in poco più di 20 anni dal 76,2% al 5,3% dei casi. In aumento, invece, i contagi attribuibili a trasmissione sessuale, sia in relazioni tra etero (42,7%) che in rapporti tra maschi (37,9%). Stando alle percentuali dei casi che effettuano il test Hiv, quelli che decidono di sottoporsi nel corso di controlli di routine (4,7%), sono sempre meno rispetto a chi ha eseguito il test per la presenza di sintomi Hiv-correlati (22,4%). Il tasso di mortalità dei casi di Aids, infine, ha subito una notevole contrazione negli ultimi due anni, dal 17,5% al 5,7%.
Francesco Ridolfi
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