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IL vincitore dell’edizione 2013 del Premio Campiello Giovani è Alberto Alarico Vignati, 22 anni. E milanese di Corsico, ma ha raccontato la storia di un giovane calabrese.
Vignati è infatti autore del racconto “Girasole impazzito di luce”, una storia che vede protagonisti un universitario senegalese e un ragazzo di origini calabresi di 16 anni, che deve fare i conti con la ‘ndrangheta. Vignati, premiato stamani al Museo Correr, a poche ore dall’assegnazione questa sera alla Fenice di Venezia del Supercampiello, spiega emozionato che non si aspettava di vincere. Nella motivazione della giuria viene sottolineato come “il tema così forte rischia di sbilanciare la compattezza della trama, senza tuttavia cancellare la qualità della scrittura e la felicità di alcuni episodi, come il ritorno dello studente nella sua vecchia scuola, deserta, in un piovoso pomeriggio”.
Ambientato nell’entroterra milanese, “Girasole impazzito di luce” «è la storia dell’incontro di due diversi», sottolinea Vignati. «Tutti abbiamo scritto un racconto su una parte del Palazzo Ducale, che poi alcuni artisti veneziani hanno recitato. Il mio era sulla Bocca della Verità». La sempre maggior attenzione del Campiello ai giovani è stata sottolineata anche dal presidente di Confindustria Veneto e della Fondazione “Il Campiello”, Roberto Zuccato, e dal presidente della giuria dei letterati, Paolo Crepet, che ha spiegato: «Ho parlato spesso con molta severità dei giovani ma quando incontro la vostra creatività e talento, penso sempre umilmente di avere un po’ sbagliato».
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