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DECOLLATURA (CZ) – Un Papa aperto all’esterno, con una forte connotazione da «annunciatore», e capace di riorganizzare la «Curia Romana dove troppo spesso c’è chi si attribuisce un potere che non gli è stato conferito». È a queste caratteristiche che si guarda nella comunità eremita della Piccola Famiglia dell’Esodo di Decollatura per l’elezione del successore di Benedetto XVI. La comunità eremita calabrese, composta da un sacerdote e da sette suore, ha da tempo rotto il tradizionale isolamento guardando con grande interesse alle nuove tecnologie come internet, la posta elettronica e i cellulari. Una scelta decisa per fare in modo di coniugare la riservatezza ascetica con una ‘sbirciatina virtualè al mondo esterno. In vista del conclave i religiosi della comunità hanno intensificato le loro preghiere sia per «Benedetto XVI, che ha preso una decisione importante per tutta la Chiesa, e sia per la scelta del nuovo Papa». E così le lodi del mattino ed i vespri della sera si sono fatti ancor più intensi. A raccontare l’attesa per l’elezione del nuovo Papa è padre Benedetto, un «eremita contemporaneo» che da 15 anni vive nella comunità di Decollatura dopo aver vissuto un’esperienza simile nelle Marche. Un nuovo Papa significa «scegliere una via per tutta la chiesa ed è per questo motivo – racconta padre Benedetto – che serve tanta preghiera in ogni comunità religiosa. Ci aspettiamo che il nuovo Pontefice sia aperto verso l’esterno, un ‘annunciatore’. E ci aspettiamo, viste le vicende di questi ultimi anni, che rimetta ordine nella Curia Romana perché la Chiesa è universale e non deve essere centralizzata su Roma. È ora di limitare il potere a coloro che non gli è stato conferito». Ha le idee ben chiare padre Benedetto e non esita a definire la scelta di Benedetto XVI come una «forte scossa a tutta la chiesa. È stata una scelta di grande coraggio e per noi è un segno profetico per il futuro. Quando il Papa ha deciso di lasciare ha indirettamente indicato anche la nuova via che dovrà intraprendere la chiesa». La giornata nella comunità di Decollatura si conclude alle 2 di notte con una lunga preghiera. Al risveglio i sette componenti dedicano la loro giornata al lavoro in cella. C’è chi fa il correttore di bozze e si adopera in lavori di cartotecnica, usando come principale strumento il computer, come fa Padre Benedetto, e chi, come le suore, si dedica al ricamo.
*ANSA
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