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WASHINGTON – E’ stato l’elogio pubblico del presidente degli Stati Uniti ad un “figlio della Calabria”. Un uomo dalle radici italiane, il figlio di emigranti calabresi che «non ha semplicemente vissuto il sogno americano, ma ci ha aiutato a proteggerlo»: con queste parole Barack Obama ha celebrato Leon Panetta alla festa per l’addio al Pentagono dopo 19 mesi da segretario alla Difesa.
Alla cerimonia svoltasi a Fort Meyer ad Arlington, in Virginia, il presidente americano ha ricordato come i genitori di Panetta fossero arrivati con un lungo viaggio dalla Calabria «a bordo di una nave»: «Oggi celebriamo il loro figlio», ha aggiunto ringraziando Panetta per aver impostato il ritiro dall’Afghanistan e permesso il ritorno delle donne-soldato in prima linea. Obama ha anche ribadito la sua fiducia in Chuck Hagel, l’eroe del Vietnam che ha designato a succedere a Panetta alla guida del Pentagono, criticato dai repubblicani perchè considerato morbido sull’Iran e freddo verso Israele.
«Mai, mai, mai ci arrendiamo», ha dichiarato nel suo discorso d’addio Panetta che è stato anche capo di gabinetto della Casa Bianca e il direttore della Cia quando fu eliminato Osama bin Laden. «I padri della Patria, i pionieri, le famiglie di immigrati che vennero qui, tutti hanno lottato insieme per dare ai nostri figli una vita migliore e non possiamo fallire nel fare altrettanto».
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