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Dati interessanti quelli emersi dall’analisi del rapporto “Osserva salute” promosso come ogni anno con l’obiettivo di monitorare le 20 regioni italiane. Dati interessanti, dicevamo, che mettono in luce vari aspetti e numerose sfaccettature della realtà calabrese a cominciare forse dall’elemento più importante: il tasso di crescita. In sostanza da quello che si evince dal rapporto presentato all’Università Cattolica il saldo medio annuo nel biennio 2009-2010 è pari a 0,7 persone per 1.000 residenti per anno, contro una media nazionale di 4,8 per 1.000. Il saldo naturale è addirittura negativo pari allo -0,3 mentre ovviamente, dato il saldo positivo finale di crescita, il saldo migratorio è pari a 1.
Un dato che testimonia come la Calabria sia una terra di emigranti è quello relativo al saldo migratorio interno pari a -2,9 per mille abitanti, in pratica un territorio “abbandonato” dai suoi abitanti e poco attrattivo rispetto ad altre regioni d’Italia. Per quanto riguarda il numero medio di figli per donna il dato è pari a 1,28 (1,26 per le donne italiane; 1,77 figli per le straniere) contro un valore medio italiano di 1,41 (dati 2009). Si alza anche l’età media delle donne al parto 31 anni, anche se resta al di sotto della media nazionale (31,2 anni). Inoltre, nel 2010 il 9,2% dei cittadini ha tra 65 e 74 anni (-1,2% dal 2005) a fronte di una media nazionale del 10,3%, mentre le persone con 75 anni ed oltre sono il 9,5% della popolazione regionale (+3,1% dal 2005), contro il 10% medio italiano. La percentuale di persone dai 65 anni in su che vive sola in Calabria è pari al 13,4% dei maschi in quella fascia d’età (valore medio italiano 15,1%), al 41,7% delle femmine (valore medio italiano 38%), per un totale del 29,4% delle persone in questa fascia d’età, contro una media nazionale di 28,3%.
La speranza di vita alla nascita (dati provvisori relativi all’anno 2010) è complessivamente migliore rispetto alla media italiana, per i maschi pari a 79,3 anni (media italiana 79,2) e per le femmine pari a 84,8 anni (valore medio italiano 84,4). Gli uomini della Calabria dal 2006 ad oggi hanno avuto un buon incremento della speranza di vita alla nascita (0,7 anni contro gli 0,8 nazionali). Anche per le donne la Calabria presenta un elevato aumento di sopravvivenza (0,9 anni). La mortalità complessiva (per tutte le cause) oltre il primo anno di vita è pari a 107,89 per 10 mila abitanti tra i maschi (2008), contro una media nazionale di 110,92, mentre è pari a 70,44 per 10 mila tra le donne (contro una media nazionale di 69,46).
Per quanto riguarda i tassi di mortalità per cause specifiche (dati al 2008) la Calabria presenta, tra i maschi di età compresa fra i 19-64 anni, una mortalità per tumori pari a 9,66 per 10 per mila (contro un valore medio nazionale di 10,78 per 10 mila) e una mortalità per malattie del sistema circolatorio di 6,51 per 10 mila (contro un valore medio nazionale di 5,77). Tra le femmine di età 19-64 anni, la mortalità per tumori è pari a 6,88 per 10 mila (con un valore medio nazionale di 7,93 per 10 mila) e la mortalità per malattie del sistema circolatorio di 2,39 per 10 mila (contro un valore medio nazionale di 1,92).
Il rapporto spesa/Pil, nel 2008, in Calabria, è stato pari al 10,3%, contro un valore medio italiano di 6,87%. «La Calabria – si legge – è l’unica regione in cui questo indicatore ha registrato una diminuzione dal 2007, pari a 3,49 punti percentuali. La spesa sanitaria pro capite in Calabria nel 2010 è pari a 1.706 euro (+23,89% dal 2004), a fronte di una spesa media nazionale di 1.833 euro. Sempre nel 2010 la Calabria ha un avanzo procapite di 9 euro (che però si deve anche agli interventi di copertura regionale). Sul fronte dell’assetto istituzionale organizzativo – è scritto – in questa edizione del Rapporto si rileva che ogni cittadino in Calabria «ha speso» nel 2009 (Spesa pro capite per personale dipendente del SSN) 662 euro contro una spesa media in Italia di 601,7 euro. Il dato esprime la spesa pro capite per la retribuzione del personale dipendente del SSN».
Infine, la Calabria è la Regione in cui si fuma meno: si registra la più elevata quota di non fumatori, il 58,2% (anno 2010) della popolazione regionale di 14 anni ed oltre, mentre la media nazionale si assesta sul 52%. In Calabria fuma il 20,5% della popolazione regionale di 14 anni ed oltre contro un valore medio nazionale del 22,8%. La Calabria ha una quota di ex-fumatori del 19,9% (23,4% valore italiano). Il numero medio di sigarette fumate in un giorno in Calabria è di 13,2 contro un valore medio nazionale di 12,7. Ma la regione si distingue in negativo come regione dove si spende di più per i farmaci: come già osservato nel 2009, anche nel 2010 la spesa pro capite per consumo di farmaci a carico del SSN in Calabria, pari a 267,8 euro, è la più alta in Italia (la media nazionale di 215,1 euro), segnando però un -2,7% dal 2009, in controtendenza rispetto a molte regioni in cui invece la spesa va aumentando. Sono alcuni dei dati che emergono dalla nona edizione del Rapporto Osservasalute (2011), un’approfondita analisi dello stato di salute della popolazione e della qualità dell’assistenza sanitaria nelle Regioni italiane presentata oggi all’Università Cattolica.
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