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I pranzi delle festività pasquali potrebbero pesare fino a 2 chilogrammi sul peso corporeo. E’ quanto stima la Coldiretti nel sottolineare come nonostante il taglio negli acquisti dettato dalla crisi, il menu della giornata di Pasqua ha portato in tavola oltre seimila chilocalorie a testa. Dalle pizze ripiene con verdure alle lasagne al ragù viene fornita una valutazione del contributo calorico dei cibi, secondo il quale le tradizionali costolette di agnello hanno “pesato” per 300 chilocalorie, una fetta di colomba 400 che salgono a 600 se si preferisce la pastiera. A questi vanno aggiunti ovviamentealmeno cento grammi di cioccolato al latte dalla rottura dell’uovo (550 chilocalorie) da accompagnare con un bicchiere di spumante con altre 200 chilocalorie.
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La fine delle feste, il rientro e la ripresa della vita “normale” è ora l’occasione – suggerisce ancora Coldiretti – per chiudere con i “bagordi” alimentari e mettersi in regola anche con l’aiuto dei prodotti di stagione: dalle fave ai piselli, dai carciofi a tutte le insalate a pieno campo, dalle lattughe alle scarole fino alle indivie, ma anche cavolfiori, broccoli, asparagi, finocchi e sopratutto le gettonatissime fragole.
Ma c’è anche chi a Pasquetta ha scelto una giornata di sport preferendola all’abbuffata tradizionale. E in questo la Sila è stata favorevole: le nevicate della vigilia di Pasqua hanno permesso di aprire le piste da sci a Camigliatello e Lorica e gli impianti sono stati utilizzati da numerosi appassionati che non si sono fatti sfuggire una festività primaverile dagli scenari tipicamente natalizi.
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