Nico Stumpo
2 minuti per la letturaNico Stumpo, deputato calabrese del Pd, non ha chiuso la porta ai centristi del Terzo Polo guidati da Matteo Renzi e Carlo Calenda. Anzi.
«QUANDO il Terzo Polo avrà deciso cosa fare da grande penso che si dovrà parlare». Nico Stumpo, deputato calabrese del Pd e tra i più convinti sostenitori del nuovo segretario Elly Schlein, nonostante provenga dall’ala sinistra della coalizione, parlando a Radio Immagina, non ha chiuso la porta ai centristi di Matteo Renzi e Carlo Calenda. Anzi.
«In quell’idea di costruzione di una coalizione, io penso che il Pd debba costruire il campo più ampio possibile. Non perché bisogna ammassare, ma perché bisogna avere la capacità di essere credibili e avere il Pd come portatore di una proposta che possa poi essere condivisa dall’intera coalizione. Mettere insieme, quindi, quante più forze possibile».
STUMPO: «IL TERZO POLO DEVE DECIDERE DA CHE PARTE STARE»
Diversamente da quanto credevano (e sostenevano) in molti durante la campagna elettorale delle primarie, la nuova dirigenza del Pd dunque non è orientata verso una chiusura nei confronti delle forze moderate per schiacciarsi su posizioni di estrema sinistra e allearsi, al più, con il Movimento Cinque Stelle di Giuseppe Conte.
Accordo fatto, dunque? Non proprio, le distanze e le reciproche diffidenze restano. Eccome.
«Non è mettendo l’equilibrio tra quelli che stanno peggio che funziona meglio il mondo, ma è innalzando il livello di quelli che devono stare meglio».
Il messaggio, già chiarissimo, Stumpo lo ha ulteriormente esplicitato: «se il tema del liberismo è quello di non garantire, ma dare opportunità, che poi si significa abbassare i livelli di garanzia, io penso che li ci sia un problema culturale».
«Devono decidere loro da che parte stare, se stanno nel mezzo saranno sempre rete tra i due contendenti e non saranno mai in partita». La strada è ancora in salita.
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