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BIANCO – Un arbitro quindicenne della sezione di Locri e suo padre sarebbero stati aggrediti nei pressi degli spogliatoi del campo sportivo di Bianco e costretti a ricorrere a cure mediche presso l’ospedale di Locri dopo l’intervento del 118. Il fatto è accaduto nei giorni scorsi in occasione di una gara del campionato Giovanissimi in cui era impegnata la società del Real Bianco.
Secondo la versione degli aggrediti, sarebbe stato un dirigente locale ad aggredirli e i fatti sarebbero scaturiti dalle pressioni fatte da tale dirigente affinché l’arbitro velocizzasse le procedure del match perché subito dopo avrebbe dovuto tenersi un allenamento della prima squadra del Bianco, militante nel campionato di Promozione. Dopo un forte battibecco il giovane arbitro sarebbe stato aggredito da tale dirigente, che si sarebbe poi scagliato contro il genitore del ragazzo, intervenuto a difesa del figlio. All’ospedale sono stati poi decretati tre giorni di prognosi per l’arbitro e cinque per il padre.
Detto che quello di Bianco è un impianto senza sicurezze, con servizi appena elementari, vetusto, in cui entrare e uscire è facilissimo, resta la gravità dell’episodio che sembra presentare motivazioni e ricostruzioni abbastanza circoscritte. Sul caso, comunque, vige il più stretto riserbo, in quanto ci sono indagini in corso da parte della Procura e denunce tra le parti. Il clamore suscitato dal fatto ha scatenato un vespaio di polemiche e fatto scattare la solidarietà del mondo politico, sportivo, del Sindacato SIULP e della Chiesa. Lo stesso Vescovo Francesco Oliva ha voluto incontrare i dirigenti dell’Associazione degli Arbitri per solidarizzare.
Nei prossimi giorni se ne saprà di più, e non solo grazie alla giustizia sportiva: si valuteranno infatti anche gli aspetti penali della vicenda. Resta il rammarico per l’ennesimo episodio di violenza che si verifica su un campo di calcio.
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