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La folla presente a Roccella Ionica

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ROCCELLA IONICA (REGGIO CALABRIA) – Il Jova Beach party di Roccella Jonica è un successone. Jovanotti canta senza stancarsi mai per otto lunghe ore. Balla e ancor di più fa ballare.

LEGGI LA CRONACA DELLE PRIME ORE DEL JOVA BEACH PARTY DI ROCCELLA IONICA

La spiaggia dorata di Roccella per un giorno diventa l’ombelico del mondo fatto di musica, colori ed emozioni. E le emozioni si susseguono. Aumentano di ora in ora, di canzone in canzone. Sempre di più. «Non lo abbiamo mai fatto, facciamo qualche canzone in più del repertorio». Esordisce il Jova. Sono le 17 e si parte dal 1994 con “una serenata rap” che cantano a squarciagola anche i minorenni del ventunesimo secolo. Arrivano gli ospiti che per un’ora si alternano con il Jova. Alle 18.21 il ragazzino che cantava “è qui la festa” prende la chitarra e inizia “siamo come il sole a mezzogiorno”. E il sole di agosto a Roccella Jonica picchia duro sulle pelle scoperte degli oltre trentamila arrivati anche da fuori regione. Gli idranti mandano acqua sui corpi di uomini, donne di qualsiasi età che ballano e cantano al ritmo di musica. Ci sono anche tanti bambini al loro primo concerto.

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«Questo angolo di Calabria è fantastico, bellissimo». Ha detto Jovanotti mentre chiedeva «voglio la cittadinanza di Gioiosa», mandando in estati il popolo della Locride. Porta speranza e ottimismo per una terra spesso dimenticata da grandi eventi e abbandonata dalle grandi opere. «Anche noi siamo capaci di ospitare qualcosa di importante. Questa è la dimostrazione». Dicono i ragazzi della Locride, oggi orgogliosi ancor di più della loro terra. «Come va ragazzi» chiede il Jova al suo pubblico e ricorda che «non siamo hooligan che dove vanno distruggono tutto – ha detto il disc jockey – Noi siamo diversi, dove andiamo costruiamo, rispettiamo l’ambiente, i luoghi e le persone». Riprende così a cantare. “Viva la libertà”. E dalla libertà all’unione, per sempre, di Alessandro e Maria, due ragazzi della Locride, che hanno detto il loro sì. E canta Jovanotti. Il sole inizia ad accarezzare i monti dell’Aspomonte con la voce di Cherubini che intona “Le armi gli scudi i diritti umani. I corvi che gracchiano “rivoluzione” Però non c’ è pietà e non c’è compassione”. Il tramonto è con “il più grande spettacolo dopo il big bang”.

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Il tramonto rosso e i colori verde, giallo, arancione, viola sparati in alto si mischiano e appoggiano sui corpi dei trentamila. La spiaggia ormai è in visibilio. Con “Ciao Mamma guarda come mi diverto”, il Jova passa dalla chitarra alla postazione mixer. «Come fa a sprigionare tutta questa energia per tutte queste ore» si chiedono i ventenni. Ospita il cantautore cosentino Dario Brunoi ed a sorpresa arriva Toto Cutugno, che commosso racconta come proprio a Roccella 50 anni fa iniziò a muovere i primi passi nel mondo della musica. Celebra Adriano Celentano e anche Rino Gaetano. Le luci si abbassano per per “ma l’unico pericolo che sento veramente. È quello di non riuscire più a sentire niente” per diventare ancor più dolci “E’ per te”. Si mixa ancora e la spiaggia diventa una discoteca, fino a quasi mezzanotte, poi le luci si spengono. La spiaggia si svuota. Resta la felicità di un esercito di uomini, donne e bambini in costume da bagno.

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