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Giovanni Scarfò

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ARDORE (REGGIO CALABRIA) – Il presidente del centro studi ricerche e formazione “F. Misiano”, Giovanni Scarfò, è stato insignito, insieme ad altri quattro vincitori, del “Premio Fersen alla regia e alla drammaturgia contemporanea italiana” – XVI edizione 2021, svoltosi al chiostro “Nina Vinchi” del Piccolo teatro di Milano, col testo teatrale “La straniera”, dedicato alla scrittrice Anna Maria Ortese.

Fondato nel 2003 dalla drammaturga, regista e insegnante di recitazione Ombretta De Biase con la collaborazione di amici teatranti fra cui Ugo Ronfani, Anna Ceravolo, Andrea Bisicchia e Fabrizio Caleffi, il Premio nasce come “atto d’amore verso il teatro, con l’intento di coniugare un omaggio non effimero alla memoria di Alessandro Fersen, uno dei registi e pedagoghi più innovatori del teatro europeo del XX secolo, e al contempo offrire al pubblico e agli addetti ai lavori uno sguardo, una piccola vetrina non certo esaustiva ma significativa dello stato dell’arte della nostra drammaturgia vivente, tuttora poco presente nelle programmazioni dei teatri istituzionali.”

Dal testo “La straniera” è stato tratto lo spettacolo teatrale “La Straniera-zingara assorta in un sogno”, secondo la definizione data da Elio Vittorini, spettacolo a cui hanno collaborato per l’adattamento teatrale la scrittrice Angela Bubba ed il regista, scrittore e sceneggiatore Matteo Scarfò, che ne ha curato anche la regia, interpretato dall’attrice calabrese Melania Fiore, con la partecipazione amichevole degli attori Anna Teresa Rossini, Mariano Sigillo ed Enzo De Liguoro, che hanno reso in forma drammaturgica e sensoriale il pensiero, la poetica e la vita di Anna Maria Ortese, senza seguire una scansione prettamente cronologica.

“Anna Maria Ortese, con origini calabresi della nonna paterna, pur vivendo una esistenza all’insegna delle difficoltà quotidiane, soprattutto economiche, è stata una delle più grandi scrittrici del XX secolo, vincendo il Premio Viareggio nel 1953 e il Premio Strega nel 1967”, ha sottolineato Giovanni Scarfò, “ma Anna Maria Ortese”, ha proseguito Scarfò, “è stata anche una ecologista e animalista ante litteram, avendo dedicato costantemente la sua attenzione in difesa delle ‘piccole persone’, gli animali, e della natura, personalmente, tenendo sempre presente la sua produzione letteraria, riflesso immediato delle sue esperienze biografiche e lavorative, ho realizzato un itinerario letterario-teatrale sui punti più significativi della vita della scrittrice, non seguendo una scansione prettamente cronologica, ma una strada”, ha concluso il direttore della cineteca della Calabria, “fatta di momenti sparsi di vita traumatica e poetica, di donna outsider, solitaria e misteriosa, autenticamente provata dalla realtà”.

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